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Don Alberto, l'impegno della Caritas

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CASTELGUIDONE - Il direttore diocesano della Caritas, don Alberto Conti, parroco di Castelguidone recentemente promosso alla direzione regionale della Caritas per l'Abruzzo e il Molise, in occasione della Quaresima, sollecita alla solidarietà e alla carità i fedeli delle parrocchie, e richiama contestualmente l'attenzione sui problemi di coloro che vivono nei piccoli centri del Vastese. ''Prepariamoci a vivere il tempo liturgico della Quaresima. Un cammino di speranza si apre, ancora una volta, nella nostra vita. San Paolo ha ricordato a noi tutti la radice della nostra speranza: 'se Cristo non è risorto, è vana la vostra fede' (1 Cor. 15,17). Ecco, se Cristo non è risorto, allora significa che abbiamo sbagliato tutto, che non abbiamo più motivo per continuare a stare in questi nostri paesi che giorno dopo giorno vedono una lenta e dolorosa agonia''. Don Alberto Conti, da sempre, figura in prima linea nella difesa dei diritti delle piccole comunità dell'entroterra Vastese e dell'altro versante, quello molisano, della vallata del Trigno. ''Se Cristo non è risorto, che senso ha il continuare ad impegnarci perché la speranza rifiorisca anche nei nostri piccoli e abbandonati paesi? - scrive ancora don Alberto Conti - Se Cristo non è risorto, allora è da intelligenti fuggire dove la vita terrena è più gratificante e vivere, per chi ne ha la possibilità, da gaudenti dimenticando chi soffre e piange. La vita la si vive una volta sola! Naturalmente, tutto questo, se Cristo non è risorto. Ma se Cristo è risorto, beh, allora, è da persone sveglie, continuare ad impegnarsi perché l'uomo ritrovi la sua giusta dignità e perché a tutti siano garantiti i diritti fondamentali della vita e tutti si impegnino a vivere i propri doveri, vale veramente continuare a stare in questa nostra società con cuore rinnovato, con la voglia di spendersi per gli altri, e continuare a ''dire parole di speranza attraverso la quotidianità di una vita semplice, coinvolta giorno per giorno nei problemi della nostra gente e in quelli del Mondo''. ''La speranza, nel nostro cammino, ha due occhi. - continua il neo-direttore regionale della Caritas - Uno, che guarda la nostra terra, la nostra gente, i progetti che stiamo realizzando sul nostro territorio, e l'altro che allarga lo sguardo sui Paesi lontani, come alla terra dell'Angola dove da anni Padre Francesco Sciullo, che per tanto tempo è stato parroco di san Pietro Avellana, testimonia con le parole e con i fatti che Cristo è risorto. Nel tempo liturgico della Quaresima, questa Caritas triventina, vuole aiutare Padre Francesco nella costruzione di un centro polivalente con una sala per insegnare, soprattutto ai bambini, a leggere e scrivere. Il progetto che verrà realizzato nel municipio di Muconda è stato chiamato Tunassakuila, nella lingua parlata dalla tribù ciokwe, il cui significato è: grazie comunitario, grazie di tutti''. Francesco Bottone
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