SAN SALVO - La campagna elettorale per il rinnovo dell'amministrazione comunale nella cittadina adriatica sta entrando nel vivo e il teatrino della politica si è messo già in moto, propinando agli elettori qualche divertente, o preoccupante, dipende dai punti vista, spettacolo. E' partita infatti la corsa all'assessorato, l'arrembaggio alla carica, alla poltrona, da destra e da sinistra, passando per il centro. Non facciamo del banale moralismo perché, da modesti osservatori politici quali aspiriamo ad essere, sappiamo bene che nel mondo della politica la parola ''morale'' ha un significato pressoché nullo. Sono altre, non certo la morale o l'etica, le molle del comportamento dei politici o politicanti a vario livello. Dicevamo del mercato degli assessorati, perché di questo si tratta. In questa fase in cui, a San Salvo, i partiti e le coalizioni stanno approntando le liste, si rende indispensabile cooptare qualche personalità di spicco, i cosiddetti portatori di voti, in grado di spostare anche consistenti fasce dell'elettorato. E in cambio di una candidatura pesante, redditizia in termini di voti, cosa si offre? Semplice, un assessorato, questa è la merce di scambio. Ma il discorso vale anche nell'altro senso, cioè l'assessorato è il prezzo che si chiede in cambio di un appoggio alla coalizione ad esempio. E così i piccoli partiti, comprese le ali estreme degli schieramenti, senza dimenticare i cespugli della galassia centrista, gli ex democristiani per intenderci, acquistano in questa fase pre-elettorale un enorme potere contrattuale, o di ricatto se si preferisce. I partiti più grandi, per non essere da meno, pretendono addirittura due assessori, in cambio del maggiore apporto elettorale. Il problema per loro, i politici, e la fortuna per gli altri, i cittadini, è che il numero degli assessori, in un comune come San Salvo, non è illimitato. Attualmente vi sono in carica sei assessori, ma pare che la nuova giunta potrà essere composta al massimo da cinque assessori, più il sindaco. Questo limite, inevitabilmente, comporta che non tutti i partiti di una coalizione, sia essa di destra o di sinistra, potranno avere una poltrona da assessore, occorre forse farlo presente ai tanti pretendenti che animano oggi il teatrino della politica sansalvese. Francesco Bottone