Oggi storie di donne parla di una famiglia, di un’attività. Di Filomena, Tina, Sonia, le tre donne di Italo Granatello della panetteria Granatello.
La famiglia Granatello, è una di quelle famiglie appartenente ai “Frastir”, quelle famiglie venute da ogni parte d'Italia a fine anni ’70, grazie all’industrializzazione della Piana.
Italo e Filomena, abitavano a Torino, lui operaio Fiat, Filomena con tre bambini Gianni, Tina e Sonia, a casa. Fu nel ’77 che Italo, grazie al cognato, decise di rilevare un forno nella piazzetta di via Mazzini.
Italo, divenne subito un punto di riferimento per il paese, sua moglie sempre al suo fianco, insieme ai loro tre figli cresciuti tra farina e profumo di pane.
Italo ci ha lasciati tre anni fa. Un tumore se lo è portato via. Le sue donne, Filomena , Tina e Sonia, portano avanti la tradizione di famiglia. Per Filomena, fare il pane è una magia, lo lavora ancora a mano, il sentire la pasta che si modella sotto le mani, che canta nella sua lievitazione, è un piacere al quale non si può rinunciare.
Quello del panettiere è un lavoro duro, d’inverno ci si alza a notte fonda, si inizia all’una di notte per sfornare alle prime luci dell’alba. D’estate si comincia alle dieci di sera, per finire consegnando pizze e panini a tutti gli stabilimenti della costa.
La panetteria Granatello ha visto intere generazioni davanti al suo bancone. La vicinanza alle scuole medie, lo ha reso e lo rende punto di approdo per le merende degli studenti, i suoi maritozzi, le sue pizze hanno rallegrato le ricreazioni di migliaia di ragazzini sansalvesi.
In questi mesi di chiusura della Salvo D’Acquisto, l’attività soffre l’abbandono di quei ragazzini rumorosi. Tutto è più silenzioso in quei vicoli.
Eppure l’odore del pane e delle pizze di Filomena continua a pervaderli, loro sono lì, ad accogliere i propri clienti, anche se la scuola è chiusa.
La città si senta chiamata.