Il Consiglio dei Ministri, convocato in via straordinaria di domenica pomeriggio, ha varato il decreto legge per il salvataggio dal Commissariamento di quattro banche (CariFerrara, Banca Marche, Popolare dell'Etruria e CariChieti) che potranno continuare a operare grazie ai 3,6 miliardi di euro immessi dal sistema bancario.
Il provvedimento consente di dare continuità all'attività creditizia e ai rapporti di lavoro, tutelando pienamente i correntisti e riducendo al minimo l’uso dei fondi pubblici.
Il 21 novembre 2015 la Banca d'Italia aveva deliberato i provvedimenti approvati dal Ministro dell'economia a seguito della positiva decisione della Commissione europea sui programmi di risoluzione previsti nei provvedimenti stessi.
Il decreto approvato è volto unicamente a "costituire tempestivamente le nuove banche (banche-ponte)” che verranno poi cedute ad altri istituti di credito.
Gli interessati della “Nuova Carichieti” sono la Bcc di Roma, la Fondazione PescarAbruzzo, e un Fondo assicurativo del Nord Italia.
Per ciascuna delle quattro banche la parte "buona" è stata separata da quella "cattiva" del bilancio .
"Le parti buone" (“banca buona” o "banca-ponte" o bridge bank) sono state conferite in nuove e singole banche che verranno gestite, temporaneamente, da amministratori nominati dalla Banca d’Italia. Il dott. Roberto Nicastro, ex Direttore Generale di Unicredit, rivestirà la carica di Presidente di questi quattro nuovi enti creditizi.
Per gestire al meglio le "parti cattive", viene costituita un'unica “bad bank” (banca cattiva), priva di licenza bancaria, in cui confluiranno una dotazione finanziaria del Fondo di Risoluzione e i crediti in sofferenza di tutte e quattro gli enti. Queste passività saranno gestite direttamente o vendute a specialisti nel recupero crediti.