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Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne

"La prima forma di violenza è quella verbale, che destabilizza l’individuo, per tentare di togliergli la sua dignità"

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"Il 25 novembre, Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, non è una data a caso. E' il ricordo di un brutale assassinio, avvenuto nel 1960 nella Repubblica Dominicana, ai tempi del dittatore Trujillo. Tre sorelle, di cognome Mirabal, considerate rivoluzionarie, furono torturate, massacrate, strangolate. Buttando i loro corpi in un burrone venne simulato un incidente. Non sempre, non ovunque, le cose sono cambiate da quel giorno: basti pensare alle bambine dell'India che quasi ogni giorno vengono stuprate e uccise, ma anche a casa nostra, dove la violenza contro le donne è spesso nascosta in ambito domestico" 

La violenza fisica è la forma di violenza più evidente, poi c'è quella psicologica, che tende allo svilimento della persona, che può essere perpetrata con atti quotidiani di parole violente atte a distruggere l'autostima della persona, denigrandola, sminuendola.

Le violenze fisiche possono essere nascoste, con abiti, falsi sorrisi, quella psicologica è ancora più latente. 

Tutto ciò può essere combattuto, soprattutto attraverso l'educazione al rispetto. Al rispetto dell'altro, rispettando i suoi spazi, le sue ambizioni, le sue parole, donando spazio, aprendosi al dialogo.

Ogni forma di mancanca di rispetto, porta alla denigrazione e dunque alla violenza fisica e psicologica.

Diverse iniziative si alterneranno quest'oggi nelle piazze del vastese, in questa giornata simbolo Contro la Violenza sulle donne, il rispetto però deve essere una regola di vita, delle opinioni, delle idee, la violenza quella fisica, parte da lì, chi pensa d'essere superiore si sentirà sempre in diritto di poter disporre non solo delle tue idee ma a quel punto anche del tuo corpo.

 A San Salvo opera da diversi anni un centro Antiviolenza. Mara Ricciuti psicologa, coordinatrice del Centro Antiviolenza Save, attivo a San Salvo dal 2009 nato grazie a Teresa Di Santo dell'associazione Emily, è attivo il lunedì dalle 8.30 alle 10.30, il mercoledì dalle 9.00 alle 11.00 e il venerdì dalle 9.00 alle 11.00 presso gli uffici siti presso la casa della cultura la Porta della Terra.

“La formazione al rispetto deve iniziare dalla famiglia. A partire dall’infanzia, si dovrebbe insegnare il rispetto per la donna, cercando di far comprendere cosa vuol dire violenza, che può essere non solo fisica", afferma Mara Ricciuti, in un'intervista rilasciata dopo il femminicidio di Giordana Di Stefano, 20 uccisa dal suo ex convivente - "La prima forma di violenza è quella verbale, che destabilizza l’individuo, per tentare di togliergli la sua dignità. Dalla violenza psicologica si passa a quella economica, attraverso ricatti, per giungere a quella fisica, che purtroppo con nel caso di Nicolosi può esplodere in atti talmente violenti da portare alla morte della vittima”.(leggi)

Lo sportello, che lavora a titolo assolutamente gratuito, da assistenza psicologica con la dottoressa Manuela Colanzi e legale con l’avvocato Silvia Notaro.

Ci si può rivolgere al seguente numero telefonico 0873.548747 o indirizzo email savesansalvo@libero.it. Sarà garantito l’anonimato.

 

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