Via libera al pagamento di tutto il salario dell'annualità 2014 per i dipendenti del Cotir, il centro di ricerca regionale i cui addetti sono senza stipendio da due anni.
I 320 mila euro che ancora si attendevano, saranno liquidati a giorni. Serviranno per gli stipendi ma anche e soprattutto per regolarizzare i pagamenti necessari a rendicontare i numerosi progetti che il Cotir insieme alle aziende locali ha intrapreso all’interno del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013. "Se tali pagamenti non verranno fatti, tutti i progetti salteranno, creando numerosi problemi alle aziende e al Cotir, che hanno compiuto anticipazioni di cassa, contando su quei finanziamenti", ci diceva Elvio Di Paolo, lavoratore Cotir alla Vigilia di Natale. (leggi)
I pagamenti saranno dunque compiuti. Lo ha annunciato l'assessore alle Politiche agricole Dino Pepe, che ha incontrato insieme con il presidente della commissione agricoltura, Lorenzo Berardinetti e il commissario del Centro, Andrea Cleofe, i rappresentanti sindacali per fare il punto della situazione in merito agli emolumenti e al futuro del centro di ricerca.
"Lo sblocco dei finanziamenti - ha spiegato Pepe al termine della riunione - ha permesso di dimezzare i salari arretrati che vantano i dipendenti del Cotir. A questo va aggiunto che grazie al fondo di rotazione si sono potuti regolarizzare i pagamenti necessari alla rendicontazione di numerosi progetti che il Cotir ha intrapreso, all'interno del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, ottenendo in questo modo il completamento dell'investimento e l'allontanamento, della minaccia del disimpegno".
Nell'incontro si è parlato anche del futuro dei centri di ricerca e del progetto di riordino degli stessi; la possibilità cioè di una struttura portante che preveda la necessaria distinzione tra le attività di pianificazione, coordinamento, direzione e supporto (unità di coordinamento), che verranno probabilmente accentrate alla Regione con dipendenti regionali, e quelle di ricerca e produzione (unità di ricerca e produzione), quali il CRAB di Avezzano e il COTIR.
L'occasione è stata utile per acquisire le prime necessarie considerazioni e riflessioni ed arrivare, entro breve, alla presentazione di un progetto il più possibile condiviso e partecipato con il contributo dei lavoratori, dei sindacati e delle organizzazioni professionali agricole.