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Trivelle nell'Adriatico: una beffa per chi ha chiesto il referendum?

Ministro Guidi: "Un polverone pretestuoso e strumentale” mentre Legambiente ritiene allontanato il pericolo

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Torniamo a parlare del caso trivelle a largo della costa abruzzese, di cui ci eravamo occupati approfonditamente in questa occasione. A giorni di distanza facciamo il punto sulle posizioni prese da alcuni politici o enti interessati da questa decisione.

'Questo provvedimento suona come una beffa per le migliaia di cittadini che si sono mobilitati anche chiedendo i referendum". Queste le parole, riportate anche dall’Ansa, scritte dal deputato Sel Gianni Melilla in un’interrogazione a risposta del Ministro dell’Ambiente riguardo le ricerche petrolifere autorizzate, alla società Petrolceltic, al largo delle Isole Tremiti. L’onorevole continua dicendo che "Il permesso di ricerca rilasciato davanti alle Tremiti e a Termoli rischia di essere solo una punta dell'iceberg di numerose altre concessioni. Il tutto alla misera somma di 5,16 euro per km quadrato. Il Mise ha deciso questa e altre concessioni il 22 Dicembre scorso subito prima di Natale. Giusto un giorno prima che la Camera approvasse definitivamente la Legge di Stabilità e la norma che vietava di rilasciare concessioni entro le 12 miglia'.

Melilla è poi andato fino in fondo alla questione considerando come 'secondo i dati tratti dal sito dell'Unmig del Ministero dello Sviluppo Economico siano state considerate le istanze di Permesso di Ricerca, Permesso di Prospezione e Concessione di Coltivazione in tutto o in parte ricadenti oltre le 12 miglia. Per ogni istanza si riporta il codice, la società richiedente, l'estensione e brevemente lo stadio dell'iter amministrativo. In tutto – continua la nota - ci sono ben 23 istanze dei petrolieri che interessano praticamente tutto l'Adriatico, con milioni di ettari richiesti.
Di queste ben 13 istanze di Permesso di Ricerca sono in dirittura d'arrivo, perché per 9 il Decreto finale del Ministero dello Sviluppo Economico è atteso a momenti e per altre 4 sta per essere emanato il Decreto di Compatibilità Ambientale da parte dei Ministeri dell'Ambiente e dei Beni Culturali dopo il parere positivo della Commissione Via nazionale dello scorso 15 maggio 2015. Pochi mesi e anche queste istanze saranno quindi definite. Più lungo l'iter che attende le altre 10, di cui sette istanze di permesso di Ricerca e tre di Concessione di Coltivazione'
 conclude Melilla.

Parla invece di pericolo allontanato ma non eliminato Giuseppe Di Marco, presidente di Legambiente Abruzzo nel corso di una conferenza stampa. Ha inoltre aggiunto come la Legge di Stabilità abbia chiuso la paura del referendum da parte dei cittadini aprendo, tuttavia, ‘una importante riflessione’. Infatti conclude il discorso ricordando come il Governo sia intervenuto, ripristinando il limite delle 12 miglia, per evitare proprio il rischio di un referendum, impedendo così che Ombrina potesse cominciare il proprio lavoro.

Certo non necessariamente è tutto definitivo: la legge lo è, ma un ripensamento politico potrebbe far cambiare le carte in tavola", conclude il presidente dell’ente.

A queste due prime posizioni arriva la risposta, da Roma, del Ministro dello Sviluppo Federica Guidi che ritiene le polemiche sollevate ‘un polverone pretestuoso e strumentale’ visto che non ci sono trivellazioni. Il Ministro spiega in una nota che ‘non si prevede alcun tipo di perforazione e quei permessi riguardano una zona di mare ben oltre le 12 miglia dalla costa e anche dalle isole Tremiti’.

Continuando a leggere la dichiarazione del Ministro, il permesso di ricerca concesso alla Petrolceltic non riguarda altro che la prospezione geofisica in una zona oltre le 12 miglia dalle coste e che non prevede alcun tipo di perforazione che, in ogni caso, non può essere approvata se non sulla base di attente valutazioni sull’impatto ambientale.

Il ministro chiude poi dicendo che il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, conosce perfettamente i termini della questione a lui sottoposta in maniera accurata. La Guidi si definisce, infine, attonita viste le dichiarazioni pervenute da alcuni esponenti del mondo politico affermando che 'la legge di Stabilità, venendo incontro alle richieste referendarie, ha escluso qualsiasi nuova ricerca entro le 12 miglia dalle coste. Il permesso alla Petroceltic non ha quindi nulla a che vedere con la legge di Stabilità visto che si tratta di ricerche al di fuori del limite delle 12 miglia. E comunque – continua il ministro – nessun altro permesso di ricerca, in nessun'altra parte del Paese, è stato rilasciato alla vigilia dell'approvazione delle legge di Stabilità'

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