Era il mese di giugno, periodo di esami per me, recita di fine anno per i bambini della scuola elementare, canti religiosi per quelli che si preparavano alla prima comunione. La mia casa era in piazza e da una parte c’erano gli scolari che guidati dalla signora Liana imparavano la canzone per la recita di fine anno e dall’altra c’erano le bambine che si preparavano alla prima comunione guidate dalla suora Mina Pietropaoli; di fronte c’era la casa di Galileo Ferri che studuava violino presso il liceo musicale di Pescara.
Io dovevo prepararmi per gli esami da privatista e cercavo di prepararmi bene. Neanche a farla apposta, appena aprivo il libro per concentrarmi allo studio la signora Lina intonava il canto dei bambini pescatori: “in mezzo al mare, rataplan, c’è una barchetta…ecc”.
Io cercavo un po’ di silenzio e andavo dall’altra parte della casa in camera da letto di mamma e appena mi concentravo allo studio attaccava suora Mina con i suoi bambini comunicanti: “viva viva Gesù, oh che giorno beato il ciel ci ha dato..ecc”; viva viva si ripeteva continuamente finché il coro non riusciva a cantare bene. Mi piaceva poco studiare ma con quei canti non riuscivo proprio a concentrarmi.
Lasciai la camera da letto e mi chiusi in un piccolo studio di mio zio cercando un po’ di silenzio, infatti, lì i canti sembravano ovattati. Anche qui non avevo fatto i conti con Galileo che studiava violino. Quelle note musicali mi disturbavano di più la mente perché erano acute e ripetitive. Povera Nicolina! I miei familiari dicevano che studiavo poco, il musicista disturbava la quiete e i due cori mi entravano nelle orecchie e mi confondevano i pensieri! Cosa doveva fare una studentessa che amava poco lo studio, ma che non aveva paura degli esami perché se la cavava sempre con un po’ di fortuna?
Chiudevo i libri e uscivo a farmi una passeggiata fuori porta dove incontravo amici e parenti per una chiacchierata.
Gli esami erano sempre positivi… Però per i miei familiari era la mia presenza di spirito a salvarmi; per i miei amici era la fortuna che stava sempre dalla mia parte, per me era lo Spirito Santo che mi aiutava come sempre, perché solo Lui sapeva in che condizioni di amorevole carità cristiana dovevo adempiere ai miei doveri di studio. Nessuno voleva ammettere che io come gli altri meritavo la mia promozione scolastica!
In fondo meglio così, in fondo un po’ di fortuna non dispiace a nessuno!