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ARGIRO' SCENDE IN CAMPO

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Non è sempre facile mantenere gli equilibri in politica. Né è agevole far incontrare ciò che già c'è con ciò che vuole emergere. Lo stesso D'Alema, che gli equilibri politici li ha studiati da ragazzo, sulla recente vicenda afgana è scivolato tra le esigenze delle parti estreme e di quelle moderate della coali-zione governativa. Invece, sia pure in una dimensione più contenuta, come quella delle amministrative sansalvesi, il candidato sindaco del centrodestra è riuscito a circondarsi di alcune diversità che non era per nulla facile far marciare assieme. Nicola Argirò domenica scorsa all' hotel Gabry, nella apertura ufficiale della sua campagna elettorale, si è presentato con affianco persone di sinistra e di destra, persone già impegnate in politica e persone nuovissime, giovani e meno giovani. Con un mix misurato ed apprezzato, il tavolo del Gabry aveva al centro ovviamente il candidato sindaco del centro destra ed appena al suo fianco due conosciutissimi politici: l'avvocato Clementina De Virgiliis ed Angelo Di Pierro. La prima fu candidata sindaco del centrodestra nel '94 ed è fiera dei suoi ideali di destra, mentre il secondo è consigliere socialista uscente ed è altrettanto fiero della sua appartenenza al P.S.I., di cui è stato segretario di sezione dalla metà degli anni settanta all'inizio degli anni novanta. Non poteva mancare l'esponente della U.G.L. alla Denso Pasqualino Di Santo, in rappresentanza dell'U.D.C., democristiano a ventiquattro carati e già consigliere comunale con Rinaldo Altieri. Poi c'erano soprattutto alcuni nuovi all'impegno politico, ma già professionalmente e socialmente affermati, propositivi e determinati allo stesso tempo Quattro giovani che incorporano la proposta di novità di Nicola Argirò. Una proposta che porta il nome di Tonino Marcello (trentacinque anni, ma da quattordici in politica, coordinatore locale di Forza Italia e soprattutto imprenditore nell'edilizia e nella formazione). Una proposta politica fatta propria da Valeriano Tacconelli, giovanissimo, mai in politica, ma portatore dei valori della D.C. che si è incaricato di rappresentare. Quindi due volti, che forse sintetizzano più e meglio di altri il nuovo in politica: il volto di Domenico Chiurulli, che è ''nipote d'arte, come figlio dell'unica figlia dell'Onorevole Artese'' e che quindi avrebbe potuto entrare in un partito (tra i molti) che si dicono di essere gli eredi della D.C. Invece Chiurulli, che pure è orgoglioso di suo nonno, ha inventato una lista di soli giovani ed ha parlato a nome dei tanti suoi coetanei dimenticati dal potere, che premono per essere considerati. Infine, al tavolo di Argirò e dei rappresentanti delle liste che sosterranno la sua proposta, una professionista, col volto pulito di ragazza: Tiziana Magnacca, che con entusiasmo e determinatezza, ha riferito di non aver voluto seguire chi le consigliava si l'impegno in politica, ma dalla parte del potere. Lei no e l'ha detto chiaro: ''il mio (il nostro) non è un impegno interessato, ma è frutto di chi vuol mettersi in gioco senza calcoli personali, per fare qualcosa a favore di questa città e della sua gente''. La campagna elettorale pubblica di Nicola Argirò è partita, in un mix applaudito e fatto di politici esperti come De Virgiliis, Di Pierro e Di Santo, ma soprattutto di giovanissimi e giovani come Marcello, Tacconelli, Chiurulli e Magnacca. Orazio di Stefano
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