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Anche San Salvo si schiera contro la centrale di biometano a Montalfano

Se ne parlerà nel prossimo consiglio comunale

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L’ottavo punto all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale riguarderà il provvedimento da prendere sul progetto di realizzazione di una centrale biomasse per la produzione bio-metano nella frazione di Montalfano a Cupello.

Il progetto (per un valore di circa 6.000.000 di Euro) del biometano è stato presentato dalla Cupello Biomasse Acr A.R.L. ed è stato curato dalla Hoffenberg srl con sede legale a Perugia. L’attività di questa centrale è inquadrata come società agricola poiché utilizza (almeno in via teorica) esclusivamente scarti agricoli per la produzione di metano per autotrazione. Questi scarti sono: sorgo o tabacco energetico (che dovranno essere prodotti in loco), sottoprodotti della lavorazione ortofrutticola, refluo zootecnico, sansa denocciolata, bucce di patate e carciofi. Ogni anno occorreranno circa 66.000 tonnellate di questi prodotti. Chi si è occupato della vicenda sin dall’inizio, ha delle perplessità sulla reale possibilità di reperire in loco questi enormi quantitativi di materie prime.

In base al progetto la centrale dovrà essere posizionata nei pressi del Fondovalle Treste dove vi sono anche civili abitazioni nel raggio di 500/1000 metri. Uno degli aspetti più invasivi dell’impianto è il cosiddetto impatto odorigeno.

Le amministrazioni di San Salvo, Cupello e altri comuni limitrofi si stanno organizzando per elaborare un documento unico per la questione della centrale di biometano.

 

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