Il presidente della Regione Luciano D'Alfonso e l'assessore Dino Pepe non si presentano all'incontro con gli agricoltori, appuntamento preso dal consigliere Mario Olivieri durante il sit in di protesta di sabato scorso innanzi alla sede del Consorzio di Bonifica Sud.(leggi)
Oltre duecento agricoltori e i relativi dirigenti sindacali sabato, hanno manifestato contro l'aumento spropositato (57%) dei canoni consortili, durante l'incontro con il commissario Rodolfo Mastrangelo, il consigliere Olivieri ha chiamato il presidente che ha dato pubblicamente la sua disponibilità all'incontro di questa mattina, al quale invece non si è presentato.
"Abbiamo capito e intuito come – commenta Febbo, membro della commissioni di vigilanza – l'esecutivo regionale non ha digerito molto bene la protesta di sabato scorso organizzata dalle organizzazioni professionali proprio davanti al Consorzio di bonifica Sud, ma non ricevere dei portatori di interesse per discutere una problematica molto seria e sentita dagli agricoltori del Vastese e Sangro, è alquanto singolare e poco rispettoso. Intanto – spiega Febbo – la mia interpellanza sulla revoca della delibera n.63, approvata dal Consorzio sull'aumento del 57% dei canoni consortili è stata sottoscritta e firmata anche dai Consiglieri Colleghi Mario Olivieri (AC), Mario Mazzocca (SEL), Leandro Bracco (GM), Pietro Smargiassi (M5S), Lorenzo Berardinetti (RF), Luciano Monticelli (PD) e sarà inserita e discussa in Commissione Agricoltura in programma domani all'Aquila. Pertanto - conclude Febbo- alla brutta figura rimediata oggi dal Presidente D'Alfonso spero vivamente che venga già da domani in Commissione affrontata nella maniera più opportuna e attenzionata come merita tale argomento, ossia in modo pratico e realistico".
Le associazioni sindacali, non potendo incontrare il presidente, hanno consegnato un documento con il quale chiedono la revoca immediata della delibera n.63, con la quale il commissario oggi all'ARAP Giampiero Leombroni, stabilì l'aumento dei canoni consortili.
L'ente versa in una forte condizione debitoria, si parla di oltre 16 milioni di euro di buco di bilancio, non per spese compiute per favorire l'agricoltura, ma sembrerebbe sperperati, dato che i servizi, i canali, tutte le opere di sostegno agli agricoltori, versano in uno stato di abbandono.
Questa probabilmente è l'ennesima riprova di quanta considerazione abbia questo territorio a livello regionale. Il pagamento dei canoni scadranno il prossimo 29 febbraio. Probabilmente gli agricoltori pagheranno, "siamo soli, ognuno di noi non può permettersi di pagare avvocati, per rimandare al mittente eventuali ingiunzioni di pagamento, il sindacato dovrebbe farsi carico di un'azione collettiva, ma non se ne vedono i presupposti", afferma un agricoltore.
E' appena terminato il 2015, anno dell'Expò, anno in cui i nostri prodotti agricoli sono serviti da biglietto da visita per il nostro territorio, molti selfie da parte di chi oggi non si è presentato a rendere conto del perchè di questi aumenti. Le primizie delle nostre terre hanno bisogno di acqua e di braccia per crescere, essere di supporto e non di ostacolo a quei pochi coraggiosi che ancora si occupano di agricoltura dovrebbe essere il primo pensiero e dovere di chi si occupa di politiche agricole in ogni ambito territoriale.