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Tutela della costa teatina, promulgata la legge

redazione
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Il presidente della Regione Abruzzo, Ottaviano Del Turco, ha promulgato la legge inerente le ''Disposizioni urgenti per la tutela e la valorizzazione della costa teatina''. Il provvedimento fa riferimento sia al tratto litoraneo compreso tra Ortona e Vasto, sia alle riserve già esistenti quali la riserva di Punta Aderici a Vasto, di Lecceta a Torino di Sangro e a quelle di nuova istituzione: riserva di Grotta delle Farfalle nei Comuni di Rocca San Giovanni e San Vito Chietino, riserva di Punta dell'Acquabella ad Ortona, riserva Ripari di Giobbe sempre ad Ortona e riserva Marina di Vasto. La direzione regionale Parchi, secondo quanto è stabilito dalla legge, provvede alla definizione di una coordinata attività delle aree protette della costa teatina, il cui programma è redatto d'intesa con la Provincia di Chieti. Il sistema delle ''aree protette'' si realizza anche per mezzo del collegamento funzionale delle aree con il ''corridoio verde'', quale obiettivo specifico di tutela e valorizzazione della costa previsto dal vigente quadro regionale di riferimento, da realizzare sulle aree del tratto litoraneo dismesso dalle Ferrovie dello Stato, compreso tra Ortona e Vasto. Al ''corridoio verde'' è connneso il sito San Giovanni in Venere nel Comune di Fossacesia, al quale si applica il regime di protezione proprio delle riserve naturali, istituite con la legge, la cui gestione è demandata ai singoli Comuni territorialmente competenti. I Comuni, inoltre, possono avvalersi, ai fini della gestione, di associazioni di protezione ambientale, del Corpo Forestale dello Stato, dell'università, dell'Istituto Zooprofilattico ''G. Caporale''. Entro 60 giorni a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente legge, essi affideranno l'incarico per l'elaborazione del ''piano di assetto naturalistico della riserva'' che, una volta approvato dal Consiglio, regolamenta una fascia di protezione esterna funzionale ai valori ecologici, all'orografia ed alle infrastrutture presenti. Per quanto concerne l'ex tracciato ferroviario dismesso è prevista una fascia di protezione di circa 150 metri. La riserva naturale regionale può avvalersi di personale comandato dalla Regione o da altri enti pubblici.
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