Come può definirsi una lavoratrice "interinale", precaria, indubbiamente.
Ce lo conferma Donatina che ci racconta la sua storia. Donatina ha lavorato per il comune di San Salvo per ben 14 anni attraverso contratti interinali, fino al mese di dicembre scorso, quando all'età di 48 anni con un marito invalido al 100% ed un figlio anch'esso invalido e all'università , non si è vista rinnovare il contratto con cui la famiglia riusciva a vivere in modo dignitoso.
Questa forma contrattuale non dà alcuna certezza, eppure è molto diffusa all'interno delle pubbliche amministrazioni, compresi la nostra, per "aggirare" in qualche modo il cosiddetto patto di stabilità , per cui non è possibile assumere il personale comunale attraverso regolare bando di concorso, in quanto le risorse economiche sono limitate.
Quindi i comuni fanno ricorso alle agenzie interinali, che ovviamente non forniscono alcuna tutela al lavoratore, a nulla serve aver lavorato per quattordici anni per una azienda, in questo caso il Comune di San Salvo, nessuna legge può venirti in soccorso. Donatina non può far ricorso ai sussidi economici (se non quelli di disoccupazione), in quanto lo scorso anno ha lavorato, non può aver accesso alle cosiddette "Borse lavoro", in quanto possono accedervi solo i disoccupati di lunga durata.
A 48 anni è difficile "ricollocarsi", dopo aver fatto l'operaia per la manutenzione, a ripulire la tua città , cosa puoi scrivere su un curriculum?
Il caso di Donatina, non è un caso isolato, sono numerosi i dipendenti comunali assunti attraverso le agenzie interinali, che vedono il proprio contratto riconfermato di anno in anno o ogni sei mesi. Che sorte avranno questi lavoratori quando non serviranno più i loro servizi?
Dovranno rivolgersi alla loro agenzia interinale, probabilmente, in quanto il Comune non è il loro datore di lavoro, seppure è per esso che hanno svolto un'attività lavorativa. Donatina ha cambiato almeno cinque agenzie interinali, in 14 anni, a seconda di quella a cui il comune faceva riferimento per i propri servizi. Cambiano le agenzie dunque ma molti dei lavoratori rimangono gli stessi, in quanto probabilmente hanno acquisito delle competenze con gli anni importanti per lo svolgimento del proprio lavoro, ovviamente una operaia della manutenzione invece è facilmente sostituibile. Un modus operandi che si pratica da tempo, superando diverse amministrazioni, il comune in questo modo ha un rapporto con l'agenzia non con i lavoratori, dei quali non è responsabile.
Donatina ora potrà usufruire probabilmente di un sussidio di disoccupazione, ma per quanto? Lei cerca un lavoro, "sono una donna forte che ha sempre lavorato, non voglio assistenza, voglio guadagnarmi ciò che mi serve per vivere e per portare avanti la mia famiglia in modo dignitoso", questo il suo appello.