Egr.Direttore,
in questi ultimi giorni sto sentendo parlare tanto di referendum, ne parlano tutti e penso che trattandosi di una questione molto seria è necessario dare una corretta informazione ai cittadini.
Come succede sempre in queste circostanze, tutti cercano di portare l'acqua al proprio mulino cercando di convicere i cittadini,comunque voglio ricordare che si tratta di un referendum e sarebbe opportuno evitare tutte le strumentalizzazioni di carattere politico.
Alcuni sostengono che la consultazione riguarda la trivellazione ( NO TRIV) niente di più falso, esiste già una legge che vieta l'esplorazione, la ricerca e la perforazione entro certi limiti in OFF SHORE.
La consultazione del 17 aprile deve stabilire se le compagnie petrolifere devono smettere di estrarre il gas e il petrolio dopo la scadenza della concessione (30 ANNI) oppure continuare fino all'esaurimento del giacimento: questo è il quesito referendario su cui i cittadini sono chiamati a decidere.
Comunque per quanto riguarda il nostro comprensorio, vorrei fare una riflessione come si suol dire ad alta voce e tornare indietro di alcuni decenni, quando l'ENI scoprì un grosso giacimento di metano in contrada Montalfano e subito dopo voleva dirottare altrove questa enorme ricchezza.
Non tutti sanno, soprattutto le giovani generazioni che grazie alla protesta delle popolazioni del comprensorio e alla lungimiranza di qualche politico dell'epoca, il metano di Montalfano si utilizzo in loco e fù il volano dello sviluppo industriale di San Salvo.
Agli inizi degli anni sessanta si insediò "LA SOCIETA' ITALIANA VETRO" che dette occupazione alla mia generazione ed a quelle successive, dopo qualche anno si insediò la "MAGNETI MARELLI" e successivamente tante altre piccole realtà produttive che crearono migliaia di posti di lavoro, garantendo benessere e progresso alle popolazioni del comprensorio.
Attualmente i pozzi di Montalfano, da anni esauriti vengono utilizzati come stoccaggio di alcuni miliardi di metricubi di metano provenienti dall'Algeria, in tutti gli anni di produzione non ci sono mai stati problemi di sorta, come pure la piattaforma in "OFF SHORE" al largo di vasto di proprietà della "EDISON" in tanti anni di produzione non ha mai inquinato il nostro bellissimo mare; la tecnologia per la tutela e la salvaguardia dell'ambiente ha raggiunto livelli di massima sicurezza.
Il nostro è un paese che importa la quasi totalità del fabbisogno di prodotti energetici, non serve fare anche i referendum per impedire l'estrazione di quel poco di petrolio e di gas presenti nel sottosuolo del nostro paese. E' necessario cambiare modo di vivere, i cittadini e le nuove generazioni devono essere educati ad un consumo responsabile; dobbiamo fare qualche passo indietro incominciando a rinunciare a qualcosa per contenere i consumi.
Non inquina solo il petrolio, non si può volere tutto e chiedere la chiusura delle piattaforme petrolifere e dei pozzi di metano. L'inquinamento non si combatte a colpi referendari che al popolo italiano costano centinaia di milioni di euro, ma attraverso una politica seria e responsabile e non lasciare gestire il problema ad alcune associazioni.
Sono sicuro che i cttadini il 17 aprile esprimeranno responsabilmente il loro giudizio.