L'abitato di San Salvo, tra il 1742 e il 1846, ha visto la sua comunità crescere e trasformarsi significativamente. Dai circa 500 residenti della prima metà del Settecento il paese è infatti passato ai circa 1.700 residenti del 1846, un'impennata demografica che si spiega non solo con il miglioramento economico, alimentare e dell'igiene pubblica e privata ma soprattutto con la crisi dell'economia transumantica e la consistente migrazione di individui e famiglie dalle località della media-alta montagna (come Archi, Orsogna, Casoli, Guardiagrele, Fossaceca di Lanciano e di Campobasso, Montazzoli, Guilmi, Carpineto, Furci, San Buono ecc.) e della prossima area collinare (Montenero, Monteodorisio, Cupello e Vasto) in direzione della costiera pianeggiante di San Salvo. Delle famiglie “salvanesi” del '700 e della prima metà dell'800 tuttavia ben poco si conosce, se non le scarne notizie reperibili nei due libri della Storia di San Salvo di don Cirillo Piovesan e di Giovanni Artese.
Dalla collaborazione tra il ricercatore Paolo Calvano e l'assessore Giovanni Artese è nato l'ambizioso progetto di cominciare a indagare le fonti documentarie degli archivi parrocchiali per arrivare ad uno studio genealogico delle principali famiglie.
Martedì 5 aprile, nell'ambito della “Settimana della Cultura 2016”, presso la Casa della cultura – Porta della Terra, sarà presentato dal Prof. Calvano un primo approccio allo studio, una interessante anticipazione che esamina gli Stati delle Anime della Parrocchia di San Giuseppe compilati nel 1839-46, integrandoli con alcune notizie collegate con documenti settecenteschi.
Per la disponibilità d'archivio concessa al ricercatore si ringrazia la Parrocchia di San Giuseppe nella persona del suo parroco don Raimondo Artese.