L'ordinamento giudiziario italiano definisce “internato” la persona che, a seguito di un provvedimento giudiziario, viene trattenuta in apposite strutture per un periodo determinato in quanto giudizialmente ritenuto pericoloso per la società e talora anche quando non ha un posto dove andare.
La loro situazione è molto delicata. Sono ex carcerati che hanno scontato una condanna ma che risultano socialmente "pericolosi". Le case lavoro (come quella di Vasto) dovrebbero tendere alla riabilitazione socio-lavorativa dei suoi ospiti ma di occupazione non ce n'è e molti di loro restano in questo regime di semireclusione senza alcuna certezza sul futuro.
Giuseppe è uno di loro che ha trascorso già trenta anni in carcere durante i quali ha imparato ad apprezzare il valore della cultura,e sta cercando di creare l’associazione “NONÈMAITROPPOTARDI” per intensificare le attività socio-culturali all’interno della casa lavoro di Vasto. Il motto dell’associazione è “COSTRUIRE DENTRO PER EDIFICARE FUORI”
Giuseppe ha presentato un’apposita istanza per la costituzione formale dell’associazione. Ma affinchè l’ associazione possa operare effettivamente il linea con gli scopi per cui viene costituito, è necessario il supporto di volontari che offrano un po’ del loro tempo per organizzare corsi di teatro, lettura animata, chitarra, e simili e portino anche nuove idee per diffondere il mondo della cultura nel carcere. Nella mente di Giuseppe la cultura deve essere un valido supporto umano e sociale per gli internati.
Mario Morgese ha scritto una poesia dedicata agli internati.
“Carcere”
Ci tieni come una catena
E ci stringi il sangue nelle vene
E non ci fai respirare
Anche se fuori c’è il sole
Tu come un mantello nero
Sempre nell’oscurità ci fai stare
E sai fermare anche i minuti
E il tempo non lo fai passare.
Carcere tu che copri la libertà
Con le pietre fredde che non scaldano
Tu che sai solo condannare a chi
Non ha fatto niente
Tieni lontano i nostri figli
che senza di noi non sanno vivere
tu che non tremi e e ci fai solo paura
ma che cattivo che sei.
Carcere bagni gli occhi a chi prima non ti ha saputi piangere
Tu sei il nemico di tutte le mamme e fai spezzare il loro cuore
Anche per loro è una condanna
Che non ci possono abbracciare
Carcere che sai solo condannare
(Mario MOrgese)