Martedì 14 febbraio presso il Gabri Park Hotel, si è tenuto un convegno sui delicati rapporti tra consumatori e banche e tra imprese e banche. L’evento è stato patrocinato dal comune di San Salvo e organizzato da Centro studi Sdl ( una società specializzata nell’analisi delle problematiche attinenti i rapporti con il sistema finanziario e bancario, nonché con i soggetti deputati al recupero di imposte e tasse), Mcm (Mediazione di Vasto e San Salvo) e dall’Ordine dei Giornalisti d’Abruzzo.
Il giornalista corrispondente Ansa Pino Cavuoti ha moderato i lavori. Il presidente del Consiglio comunale, Eugenio Spadano ha portato i saluti dell’amministrazione comunale.
Ad aprire i lavori è toccato a Stefano Pallotta, presidente dell’Ordine dei giornalisti d’Abruzzo che ha sottolineato l’importanza di una corretta informazione in generale e nello specifico in materie economiche. Per esigenze fisiologiche i “giornalisti di provincia” si devono occupare di tutto e non sempre hanno le competenze tecniche in determinate materie o per lo meno le hanno in alcune e in altre no. Nelle redazioni centrali le informazioni sono curate da professionisti specializzati. Il caso Parmalat è stato uno dei cattivi esempi di giornalisti economici “accondiscendenti”che non hanno informato adeguatamente sulle condizioni della società.
Sono intervenuti i professionisti del settore Luca Rotondo, Francesco Verini, Franco Mancini, Galileo Equizi, Giuseppe Fallica e Fabio Fabrizio, Ercole d'Ercole e Alessia Cordigliola.
I rapporti tra consumatori, imprese e banche spesso sono dei rapporti conflittuali e non sempre corretti. Questa conflittualità è andata crescendo con la crisi economica del periodo che ha condotto a un aumento esponenziale dei contenziosi bancari in tribunale. Privati e imprese non sono sempre in grado di restituire i prestiti finanziari. Dall’altro canto, le banche non sempre rispettano la normativa vigente in materia finanziaria.
Sono all’ordine del giorno bancari che, nonostante il divieto legislativo, applicano tassi usurai, praticano l’anatocismo (ossia interessi già maturati e non pagati che vanno ad aumentare il capitale e come tali siano producono interessi a loro volta), mancano di trasparenza sulle reali condizioni praticate, addebitano arbitrariamente spese non dovute o non conformi alla legge e/o al Testo Unico Bancario.
Per assurdo in queste circostanze il cliente diventa un debitore insolvente quando da un’analisi approfondita risulta che ha diritto a dei rimborsi da parte della banca.
In ipotesi dubbie conviene sempre far analizzare il proprio estratto bancario a degli specialisti. Il Centro studi Sdl offre il servizio in maniera del tutto gratuita.
Nonostante una normativa abbastanza puntuale “i meandri delle banche sono infiniti”e l’applicazione concreta della stessa si perde nelle lungaggini delle prassi giurisprudenziali. Il legislatore, con il decreto legislativo del 4 marzo 2010 n. 28 (decorrenza marzo 2011), ha reso obbligatorio nelle materie commerciali il ricorso all’istituto della mediazione che dovrebbe avere il compito di evitare di adire le autorità giudiziarie. Tuttavia le banche spesso sono poco propense a questo nuovo istituto.