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Le Olimpiadi della Misericordia di don Raimondo

Guardarsi, ascoltarsi, abbracciarsi le discipline delle speciali olimpiadi di don Raimondo

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Il distacco è stato lungo, telefonate quando possibile per placare le ansie dei genitori, poi la consapevolezza che sono con persone capaci, che si stanno prendendo cura di loro.

Quando li rivedi, ti abbracciano e ti riempiono di parole, fatte di racconti di avventure nei boschi, di "nottate" passate a chiacchierare, falò, cacce al tesoro.

Sono pieni di gioia. E' questo il frutto del campeggio organizzato dalla parrocchia di San Giuseppe di San Salvo, da don Raimondo Artese e i tanti volontari che lo sostengono, che si fanno carico di una macchina organizzativa, che non prevede la perfezione, ma la felicità e la tranquillità emotiva dei bambini di cui si prendono carico.

I volontari della parrocchia, sono ragazzi che per una settimana, vestono i panni degli adulti e sanno esserlo in modo egregio, prendendosi cura dei 61 ragazzini che quest'anno hanno partecipato al campeggio a Lama dei Peligni. Lo vedi dagli abbracci e dalle lacrime con cui i piccoli li salutano, hanno tessuto rapporti e legami affettivi, lasciando bei ricordi e la capacità di cavarsela.

Poi ci sono le signore, che lasciano famiglie e nipoti e decidono di mettersi letteralmente a servizio di una comunità, preparando tre pasti al giorno, tenendo in ordine un caos prevedibile con la presenza di oltre sessanta ragazzini abituati ad essere seguiti ad uomo da una madre a servizio 24/24.

In questi giorni di libertà, di assunzione di responsabilità, i bambini imparano a confrontarsi con gli altri ma soprattutto con se stessi. "Le olimpiadi della misericordia", è stato definito così il percorso stabilito da don Raimondo e i suoi volontari, in cui i bambini sono stati chiamati a misurarsi nell'ascolto dell'altro, nel ricominciare a vedere le cose e le persone non solo a guardarle, di tornare a toccarsi, abbracciandosi perchè l'affetto non va solo scritto sui "muri" o con un breve "messaggio", ma anche dimostrato fisicamente.

Don Raimondo, infine, chiede alle famiglie di venire a riprendersi i propri bambini, seppur basterebbero 10 euro in più per affittare un autobus, lui chiede d'essere presenti. E' così che si organizza un pic nic collettivo, in cui le famiglie si ritrovano e le lancette della quotidianità si fermano e il tempo si amplifica.

Si conclude la giornata con abbracci e un parroco che saluta i bambini e le famiglie della sua comunità, chiedendo di praticare affetto e ascolto, di non dare nulla per scontato e lo fa commosso ed emozionato.

Da 32 anni don Raimondo e i suoi volontari organizzano questi "campeggi", da cinque anni nel convento di Lama dei Peligni, messo a disposizione di una comunità parrocchiale che grazie ad un parroco si ritrova e si confronta. 

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