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Ha vinto la battaglia di una comunità

La centrale a Biometano a Montalfano non si farà

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Accade raramente, che la lotta di una comunità vinca sugli interessi economici. Ebbene stavolta ha vinto il popolo. Il Comitato civico no alla Centrale a Biometano di Montalfano, sostenuto dal sindaco Manuele Marcovecchio, l'ha avuta vinta, la centrale a Biometano che tanto aveva preoccupato i cittadini non si farà.

La decisione è stata ratificata in sede di conferenza dei servizi il 20 settembre scorso negli uffici della Regione Abruzzo a Pescara. Nonostante i pareri positivi di tutti gli enti interpellati, eccetto il comune di Cupello, il progetto della Centrale a Biometano, non è stato approvato. Decisiva la decisione del dirigente del Dipartimento delle opere pubbliche e del governo del territorio Sabatino Belmaggio, che ha fatto sue le eccezioni opposte dal comune di Cupello, ossia l'eccessiva vicinanza al cluster della Stogit, le cui norme di sicurezza, richiedo una distanza di almeno 200 metri da centri abitati o qualsivoglia attività umana.

Parole di estrema soddisfazione, quelle espresse da Nicola Scutti, nella riunione che ieri sera si è tenuta nelle ex scuole elementari di Montalfano, dove il comitato si è riunito per dare notizia della decisione assunta in Regione Abruzzo. "E' stata la vittoria di un lavoro di squadra, con al centro il benessere della nostra gente e del nostro ambiente". Il sindaco Manuele Marcovecchio, ha voluto chiarire "La nostra non è stata una crociata contro qualcuno, ma il consapevole rilevamento di una criticità. Abbiamo più volte indicato altri siti sui quali la centrale poteva essere costruita, ma senza esser ascoltati.

Adesso faremo in modo che venga finalmente redatto l'Elaborato tecnico Rischio di Incidenti Rilevanti (ERIR) che costituisce lo strumento per la pianificazione urbanistica atto ad individuare e disciplinare le aree caratterizzate dalla presenza di “stabilimenti a rischio di incidente rilevante” ai fini della verifica della loro compatibilità territoriale, cioè il rispetto delle condizioni di sicurezza in relazione alle distanze tra stabilimenti ed elementi territoriali ed ambientali vulnerabili".

Tale documento previsto già dal 2001 con D.M. 9 maggio, ma mai fatto, dovrà essere redatto al più presto. L'esistenza di questo documento non avrebbe reso possibile la presentazione della pratica del progetto della centrale a Biometano in quel luogo, data la vicinanza ad un sito a rischio (il cluster della Stogit).

Il presidente del Comitato, Dino Ottaviano, ha spiegato a tutti i presenti, i passaggi tecnici che sono stati necessari per giungere ad una soluzione pacifica della diatriba, ringraziando l'amministrazione per la disponibilità data a sostenere ogni iniziativa atta alla soluzione della lotta. La riunione si è chiusa con il vice sindaco Fernando Travaglini e Nicola Scutti, che hanno lanciato una nuova sfida per i cittadini di Cupello e di Montalfano, quella della costituzione di un Comitato per vigilare sulle condizioni di sicurezza degli impiati della Stogit, affinchè la sicurezza di tutto il territorio, non sia solo nelle mani di chi cura i propri interessi aziendali.

La Stogit ha infatti realizzato in questi anni una riconversione dei pozzi metaniferi oramai vuoti, in veri e propri serbatoi di stoccaggio di metano proveniente dal nord Africa.  Dal 2012 è in itinere un progetto di ampliamento della loro capacità di stoccaggio mediante l'incremento della pressione massima di esercizio, oltre all'aumento della pressione statica di fondo originaria del giacimento, e l'incremento della capacità erogativa di punta, mediante la realizzazione di un nuovo impianto di trattamento, la perforazione di quattro nuovi pozzi e la realizzazione degli interventi infrastrutturali a questa funzionali.

Vinta una battaglia, i cittadini di Montalfano e di Cupello, danno nuovamente, come in passato con le "lotte per il metano", l'esempio di come la lotta di un popolo per il benessere del proprio territorio, dia sempre buoni risultati.

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