Il sorriso di Erislia era il suo biglietto da visita esistenziale, il suo modo di iniziare e terminare ogni azione ed accompagnare psicologicamente ogni persona che le stava accanto silenziosamente, con la tranquillità che rendeva l’atmosfera sempre piacevole e pacata, senza rumori e frettolose decisioni. Lei era la regina della casa dove svolgeva con eleganza, precisione e dolcezza ogni compito domestico ed umile, ogni lavoro difficile, artistico, manovale e mentale con percorsi fluidi e sempre perfetti.
I suoi lavori all’uncinetto, ai ferri e di altre fattezze, rimangono a testimoniare la sua capacità grandiosa di progettare e realizzare vere opere d’arte che sempre, con i loro colori che manovravano con fantastica, talentuosa innata capacità , i fili di testimonianza visibile, anche quando l’oblio vorrebbe allontanarla da noi.
Sul tavolo, sulle finestre e ovunque, come libri di scrittori e dipinti di pittori, le sue preziosità raccontano di lei e della sua indimenticabile magia, come una fata sorridente e benefica, capace soltanto di amare ed accompagnarci sempre, quando vogliamo, durante ogni iter quotidiano.
Ma la sua bacchetta magica, non ha voluto portarla con sè, avendola lasciata in eredità a sua figlia Martina, suo indiscusso, primo, vero, prioritario amore della sua vita, dedicata a tutte le persone che le volevano bene e che non smetterà mai di guidare, ogni momento, con il paradisiaco attuale potere, che la sua vita vissuta e pilotata dai valori etici e sacrosanti, le ha meritatamente, in cambio, donato.
Con affettuosa stima.