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L' indeterminatezza... prove generali di centrosinistra

Il fuoco è pronto, ma l'arrosto dov'è?

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Antonio Cilli ha recentemente pubblicato su queste stesse colonne “L’insostenibile leggerezza del centrosinistra (e del Centro Destra) sansalvese”.

Ho letto con molto interesse le sue parole condividendone spirito e prospettive. Mi auguro, però, che il mio orientamento in merito fosse già risultato evidente dai miei precedenti interventi sullo stesso argomento, da ultimo “Tempus fugit”.

Quello che, invece, mi ha lasciato perplesso, è quella sorta dichiarazione di resa e il rimando al dopo-elezioni che Antonio Cilli ha espresso a fronte dell’inerzia delle varie componenti di un (ahimé) solo ipotetico centrosinistra cittadino; componenti politiche ancora tutte concentrate (solo) sull’individuazione del candidato sindaco. 

Eppure ricordo bene che era stata annunciata pubblicamente (17 settembre 2016 in piazza Giovanni XXIII) la resurrezione di una coalizione che a tutt’oggi è invece ancora tutta da delineare, com’è chiaramente apparso nel corso dell'incontro svoltosi lo scorso 28 gennaio presso il Centro Culturale Aldo Moro.

Come del resto è stato confermato ieri dal quasi passo indietro, quella sorta di errata corrige del candidato PD Gennaro Luciano che, da queste stesse colonne “Se puo essere utile per l’unità del centrosinistra pongo la mia candidatura in disparte” ha ancora una volta certificato che l’unità del centrosinistra è ancora di là da venire.

Che dire?

Mi rendo facilmente conto che non è sicuramente facile mettere d’accordo idee e aspettative (nel senso più nobile del termine) evidentemente diverse, che perseguono obiettivi diversi e talvolta addirittura antitetici. 

E allora, non sarà forse il caso di parlare (finalmente) di programmi, magari condivisi e aperti anche ai suggerimenti e alle richieste concrete dei cittadini elettori? 

E, possibilmente, senza aspettare il dopo elezioni? 

In tal modo, tra l’altro, si ridurrebbe (a tutto vantaggio di chiunque fosse chiamato a reggere le sorti del Comune) lo sforzo creativo per capire cosa fare in concreto e si alleggerirebbe l’impegno a realizzare un programma già preventivamente formulato, condiviso e perciò definito, nell’interesse di tutta la città, e non solo della sua ‘frazione’ direttamente coinvolta dal voto.

Continuerò a seguire con partecipata attenzione l’evoluzione del quadro cittadino che ‘guarda a sinistra’, e uso questo termine tanto per (scaramanticamente) non dover riparlare del fantasma del centrosinistra.

 

 

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