Francesca Pollutri, per tutti "Cecchina" è tornata alla casa del Padre.
Ho deciso di scriverne perchè Cecchina, con il suo piccolo negozio di generi alimentari di via San Giuseppe è stata, forse inconsapevolmente, un simbolo e una icona di un mondo che rischia di non esserci più e che andrebbe probabilmente difeso.
Un negozio di prossimità , una bottega, un luogo di commercio ma anche di umanità ; una vetrina e una luce accesa ad illuminare una strada. Cosa sarebbero le nostre strade i nostri quartieri senza più negozi?
Botteghe che erano e possono tornare ad essere luoghi di incontro, luoghi di scambio, di amicizia, di credito e solidarietà . In una parola di umanità .
Vedevo persone comprare con il libretto (segnando la spesa) e saldare a fine mese, persone dire "Cecchina passo dopo a pagare" o "domani passa mamma"... e io che volevo panini troppo imbottiti venivo educato a non mettere più prosciutto che pane. Oggi spesso ci penso quando compro qualcosa a "non comprare più prosciutto che pane".
Ceccchina oggi mi appare, in tutta la sua forza, come un personaggio cardine di una piccola comunità , proprio come quelle di cui predicava un certo Adriano Olivetti.
Ciao Francesca che la terra ti sia lieve e che la nostra terra possa trovare tanti uomini e donne capaci di fare commercio come sapevi fare tu.