Sembra che sia giunta il 10 marzo una raccomandata a 11 dipendenti della DENSO manufacturing Italia, nella quale si annuncia un provvedimento disciplinare, che prevede l'applizazione di un'azione disciplinare di 10 giorni di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione.

Ai lavoratori è stata contestata la violazione della fattispecie prevista dal vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro nella seconda parte dell'art. 10 lettera A, comma 2°, lettera f della sezione quarta - Titolo VII, (assenze ingiustificate prolungate oltre 4 giorni consecutivi o assenze ripetute per tre volte in un anno nel giorno seguente alle festività o alle ferie), che comporterebbe la risoluzione del rapporto di lavoro, ma sembra che l'azienda nel salvaguardare l'aspetto umano della vicenda abbia deciso di comminare una sanzione di 10 giorni di sospensione dal lavoro e dalla retribuzione così come previsto dall'art. 7 della Legge 20 maggio 1970, n.300.

Un giro di vite dell'azienda sembrerebbe, contro l'abuso della malattia. 

Nella lettera di contestazione l'azienda fa un esplicito richiamo ad una sentenza della sentenza della Corte di Cassazione n. 18678 del 2014, seguita da successivi e recenti provvedimenti del Tribunale di Milano, che stanno aprendo un vivace dibattito sul tema delle assenze per malattia e del licenziamento per scarso rendimento, si cita infatti che "Tale comportamento, contemplato dal vigente Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro nella seconda parte dell'art. 10 (Licenziamenti per mancanze), lettera A (Licenziamenti con preavviso), comma 2°, lettera f della sezione quarta - Titolo VII (Rapporti in azienda), pregiudica notevolmente il regolare funzionamento dell'attività produttiva e la proficua organizzazione del lavoro.