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Osvaldo Menna, “non è detta l’ultima, potrebbe anche essere”

Apertura ufficiale della campagna elettorale del candidato sindaco Osvaldo Menna

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Stamattina in sede di conferenza stampa, presso la sede del Comitato Civico San Salvo Lavora in Piazza San Vitale, si è aperta ufficialmente la campagna elettorale del candidato Osvaldo Menna, alla Carica di Sindaco della Città di San Salvo.

A presenziare la conferenza c’erano anche alcuni candidati: Dalmazio Peduto, coordinatore del Comitato Civico San Salvo Lavora, il candidato più giovane delle due liste civiche che appoggiano Menna, Carmine Cerbone di soli venti anni, il più longevo Gianni Santoiemma e Marika Marchetta la candidata donna più giovane.

“Ho scelto di candidarmi a sindaco per l’ amore spropositato che provo per la mia città. Nel cuore e nella mente sono come un diciottenne innamorato della politica”

Osvaldo Menna ha illustrato una sintesi del programma elettorale. Da settembre ogni primo venerdì del mese il Comitato Civico ha lavorato per approntare, insieme ai cittadini, un programma che rispecchiasse le esigenze di questa città.

“Oggi tutti si sciacquano la bocca con la sicurezza ma i primi a sollevare la questione siamo stati noi con una raccolta firme per combattere l'ondata di delinquenza che attanaglia il nostro territorio.”(leggi)

Menna ha cominciato a fare politica già intorno ai 14 anni ma dopo ha dovuto abbandonare perché in accordo con la moglie, si è voluto dedicare alla famiglia. Dopo aver compiuto 50 anni e il benestare della sua consorte ha ricominciato a occuparsi seriamente di politica.

“Uno dei principali problemi di questo territorio è la mancanza di lavoro e questo è una realtà inaccettabile in una città con tante risorse come la nostra. La zona industriale è in uno stato di abbandono quando invece dovrebbe seguire dei modelli di altre regioni in cui queste aree sono come dei veri e propri giardini. All’Arap bisogna intimare o l’assegnazione della presidenza a questo territorio o l’uscita dall’ente.  Da sempre abbiamo la bandiera blu eppure il turismo non è un volano dell’economia. La nostra soluzione è quella di individuare un top manger (al quale promettendo un compenso raddoppiato se nell’arco di 5 anni farà volare davvero il turismo) del settore in grado di individuare il principale target di riferimento e di suggerire delle azioni di marketing mirate. C’è la particella 18 che è ferma da un sacco di tempo. Il biotopo non è abbastanza valorizzato. Bisognerebbe rendere fruibile questo posto anche a chi è su una sedia a rotelle. Un altro settore da seguire e che rientra nelle economie portanti di questo territorio è l’agricoltura. Il nostro intento è quello di interessarci agli agricoltori per 365 giorni all’anno istituendo a tale scopo un assessorato all’agricoltura magari affiancato al settore ambiente.”

Alcuni giornalisti hanno rivolto poi delle domande al candidato sindaco.

A me piace tanto il dialetto sansalvese ma vedo che si sta perdendo. Hai in mente qualcosa Nel tuo programma sono contemplati il recupero del parcheggio di via Montegrappa e il teatro? (Michele Molino)

Un modo per recuperare il dialetto è quello di portarlo nelle scuole. Il parcheggio di via Montegrappa è sicuramente recuperabile. Purtroppo dopo il fatidico incendio è stato completamente abbandonato. Per quanto riguarda il teatro il discorso si complica perché occorrono troppi soldi per portarlo a termine. L’unica ipotesi plausibile potrebbe essere quella di aggiustarne almeno una piccola porzione da mettere eventualmente a disposizione dei giovani. A suo tempo avevo detto a Gabriele Marchese di non impelagarsi in questo progetto. Io stesso avevo concordato con Tonino Biagino l’appropriazione da parte del comune del cinema Biagino completamente ristrutturato e con la formula chiavi in mano a un costo di 2 miliardi e mezzo delle vecchie lire. La stessa offerta era stata fatta anche dal cinema Biondo a 50 milioni di lire in meno. Sarebbe stata una cosa buona anche per il centro storico. Ma poi l’amministrazione ha preferito optare per la costruzione del teatro.

In questo periodo si sono visti dei movimenti di coalizioni. I suoi rapporti con Gabriele Marchese? (Paola D’Adamo)

Io sono stato nella sua giunta ma nel 2009 mi ha letteralmente cacciato senza un motivo. Poi nel 2015 ho scelto il civismo. Un giorno alla mia affermazione "ora tocca a me fare il sindaco" mi ha risposto “non è detta l’ultima, potrebbe anche essere”.

Da ex militante del partito, come vede il collocamento nel centrodestra dei Socialisti? (Luca Di Sciascio)  

È fuori dalla grazia di Dio. Hanno lavorato tanto per creare l’unità nel centro sinistra e poi siccome non si è creata l'auspicata unità, se ne sono andati con il centro destra. Non si può! Un minimo di dignità! Anche se ho scelto la strada del civismo nel mio cuore porto gli ideali del socialismo. Basta osservare i quadri appesi in questa sala.

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