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Ebbene, in Val di Sangro, dopo i recenti episodi che hanno visto nella Sevel  negare le  pause per le necessità fisiologiche e richiedere la prosecuzione della produzione con il corpo di un lavoratore infortunato al suolo,  stavolta è la Honda a non rispettare la dignità (e la salute) dei lavoratori, costringendoli  a lavorare a temperature insostenibili.

Ancora una volta, alla produttività ed al profitto viene assegnato un ruolo centrale, tenendo ai margini il valore della persona che lavora, che - non ci stancheremo mai di ribadirlo – non può essere considerata un oggetto, un costo da abbattere, ma un soggetto con la propria dignità e con il diritto di avere diritti.

Si pone dunque in modo pressante il problema delle condizioni di salute e sicurezza nei vari luoghi di lavoro della nostra provincia, dell’applicazione concreta delle leggi e delle norme, anche in materia di pause e di sovraccarico. Se in alcune aziende, attraverso  le lotte delle lavoratrici e dei lavoratori, si ottiene un miglioramento delle condizioni, restano situazioni in cui le persone al lavoro vengono considerate più “carne da macello” che “collaboratori”.

Sinistra Italiana si farà carico di sollecitare le istituzioni, per avviare un'indagine conoscitiva sulle condizioni di lavoro in provincia tramite il nostro consigliere regionale Leandro Bracco, al fine di elaborare una proposta ed un'azione concreta.

 Auspichiamo un incontro con le organizzazioni sindacali e con tutte le categorie rappresentate nei luoghi di lavoro,  per l’avvio di una riflessione aperta sui temi della democrazia e del diritto alla salute dentro e fuori i luoghi di lavoro, a partire dalla garanzia del diritto dei lavoratori a partecipare ad un efficace processo di prevenzione.

 Sinistra Italiana Federazione Provinciale di Chieti