Non è più il tempo per far condizionare l’azione politico-amministrativa di un territorio vasto come il nostro dal becero campanilismo; non è più il tempo per limitare la realizzazione di idee e progetti confinandoli nel ristretto recinto dei perimetri comunali: occorre avere una visione più alta, uno sguardo lungo capace di pensare di far parte di una grande e unica comunità.
Tutto questo non è un sogno irrealizzabile; per farlo occorre la consapevolezza di essere disposti a mettersi in gioco, con azioni concrete quanto decise e in un atteggiamento di reciproca condivisione e comprensione.
Per questo condivido le riflessioni dell’architetto Agostino Monteferrante che con opportune motivazioni ha auspicato che le comunità del nostro territorio abbiano un sussulto di modernità per guardare oltre i confini comunali affinché "il Vastese diventi una grande città, per non continuare a diventare sempre più un territorio confinato oltre che di confine".
In questa prospettiva ritengo che un significativo passo avanti sia stato compiuto attraverso la preziosa attività svolta dall’Associazione dei Comuni Trigno Sinello. Oltre cinquanta comuni, alcuni dei quali anche del vicino Molise, si sono affidati e fidati del lavoro svolto che ha permesso di promuovere azioni finalizzate allo sviluppo del comprensorio garantendo la partecipazione attiva degli Enti pubblici alla programmazione e attuazione di iniziative sul territorio. Insieme sono stati realizzati programmi di intervento, accordi di programma e procedure amministrative funzionali al raggiungimento di iniziative condivise.
Un nuovo percorso di dialogo con le comunità, comprese tra i fiumi Trigno e Sinello, è quello svolto dal professor Giovanni Artese che dando una valenza turistico-culturale alla sua iniziativa ha creato un percorso virtuoso con i paesi dell’entroterra per riscoprire radici comuni. Un’opportunità per far conoscere il territorio interno - nelle valenze architettoniche, archeologiche, naturalistiche ed enogastronomiche - a turisti e curiosi provenienti dalla costa. Con “Itinerari Trigno Sinello” San Salvo ha svolto il compito di volano per far vivere un’esperienza visibile in un rapporto di integrazione tra il mare e le zone interne per la valorizzazione delle identità storiche e culturali e la promozione della gastronomia e delle opere manuali e dell’ingegno.
Inoltre voglio ricordare lo strumento della pista pedociclabile Via Verde che logisticamente unisce più realtà e comunità che possono e devono parlare lo stesso linguaggio ambientale e di promozione turistico ed enogastronomico.
Come non evidenziare il ruolo di promozione e di prossimità svolto dalla Dmc “Costiera dei Trabocchi” attraverso la predisposizione di un progetto unitario di sviluppo per valorizzare le peculiarità del territorio attraverso un’attività di rete.
Merita una approfondita riflessione anche l’impegno portato avanti dall’architetto Beniamino Di Rico con “Trigno Terre sostenibili” che ha impresso una forte accelerazione all’emancipazione dei comuni del Vastese interno che hanno voglia di fare squadra e di mettersi a rete per promuovere le specificità di un territorio ricco di cultura e di specificità enogastronomiche a ridosso del fiume Trigno per “fare una grande città composta da tanti piccoli borghi facendo diventare la marginalità un valore”.
Queste quattro esperienze hanno dato la dimostrazione plastica di come sia possibile, superando la logica del campanile, per costruire insieme un nuovo territorio del Vastese. Una grande città composta da una grande e unica comunità laboriosa e operosa capace di affrontare più ambiziose sfide.
In fondo da soli non si va da nessuna parte e il Vastese ha le competenze per non essere ultima a nessuno.