Con la Santa Messa celebrata da Mons. Pietro Santoro, vescovo dei Marsi, è iniziata la Quintena di preparazione alla festa della Sacra Spina, in programma venerdì 23 marzo.
E' stato un gradito ritorno a Santa Maria Maggiore per don Piero, così come viene ancora affettuosamente chiamato, a due anni di distanza dall'ultima volta, sempre in occasione dell'inizio della Quintena, nella sua città e soprattutto nella chiesa dove è cresciuto e dove ha ricevuto l'ordinazione episcopale nel 2007.
Un presenza importante quella di don Piero, da sempre punto di riferimento per i giovani, sottolineata dal parroco don Domenico Spagnoli, proprio perché il tema di quest'anno prende spunto da quello del Sinodo del prossimo ottobre "Giovani, fede e discernimento vocazionale".
Stasera sera le Apostole del Sacro Cuore di Gesù di Avezzano daranno la loro testimonianza sul tema "I giovani in un mondo che cambia"; martedì Luca Fortunato, responsabile della "Capanna di Betlemme" a Chieti, parlerà della sua esperienza al servizio del riscatto delle mamme e dei ragazzi senza tetto; mercoledì don Nicola Florio, responsabile Diocesano e Regionale di Pastorale giovanile, si soffermerà sul tema "In cammino con i giovani: uscire, vedere e chiamare"; giovedì 22, vigilia della festa, Matteo Gattafoni, giovane diacono della diocesi, parlerà della "comunità responsabile".
Venerdì prossimo, solennità della Sacra Spina, verranno celebrate le Sante Messe alle ore 7,30 – 8,30 – 9,30 e 11,00, mentre alle ore 18 è prevista la Concelebrazione Eucaristica presieduta da S. E. Mons. Bruno Forte, Arcivescovo Metropolita di Chieti-Vasto, seguita dalla processione lungo le vie del centro cittadino.
Secondo la tradizione cristiana si vuole che la corona di Gesù Cristo sia stata recuperata da Luigi IX di Francia e poi da lui donata alla Cattedrale di Notre-Dame di Parigi. Da questo oggetto, nel corso dei secoli, furono tolte numerose spine per essere donate a chiese e santuari.
La prima notizia sulla Sacra Spina, conservata nella chiesa di S. Maria Maggiore a Vasto, le troviamo sul manoscritto Memoria dell’antichità del Vasto di Nicola Alfonso Viti: "Solo in tal giorno apparisce in cima a questa reliquia, come un fiore di certa materia, che par lanugine bianca; ond’è che non può dubitarsi, che sia altro una di quelle benedette spine…". Ma le informazioni più complete le possiamo leggere in un piccolo libricino stampato nel 1778, dove sono riportate, oltre ad informazioni storiche utili, anche alcune testimonianze dirette vissute da alcuni personaggi e dall’autore stesso del testo: "È questa una Spina intiera lunga oncie tre ed un minuto di palmo architettonico Romano, aspersa nella punta del divin Sangue; graziosamente conceduto dal Pontefice Pio IV al famoso D. Ferdinando Davalos Governatore di Milano, e Delegato al Concilio di Trento come Ambasciatore del Re di Spagna Filippo II, dopo la di cui morte, fu ella da D. Alfonso Davalos di lui erede, trasportata a Vasto, e decentemente situata nella Chiesa Parrocchiale, oggi Real Collegiata insigne di S. Maria Maggiore, dove presentemente si venera".
Nel 1647 il Marchese D. Diego D’Avalos, per un maggior decoro fece erigere una "maestosa Cappella", e i suoi successori, D. Cesare e D. Ippolita, l’arricchirono con ricche suppellettili sacre. Oggi la Sacra Spina viene conservata nell’omonima cappella realizzata nel 1921 su progetto (del 1890) del giovane architetto vastese Roberto Benedetti.