Partecipa a SanSalvo.net

Sei già registrato? Accedi

Password dimenticata? Recuperala

Giornata di prevenzione cardiovascolare

Condividi su:
Nello scorso weekend in venti città italiane, compresa Pescara e Chieti, sono state installate postazioni mediche per valutare l'ABI ( Ankle-Brachial-Index). Esso è un indice dato dal rapporto tra la pressione sistolica misurata alla caviglia e quella misurata al braccio e che indica la prevedibilità probabilistica del verificarsi di un infarto del miocardio o di un ictus cerebrale o, ancora, dell'instaurarsi di un'arteriopatia degli arti inferiori. Un'iniziativa lodevole dato che nel nostro Paese 235.000 persone muoiono ogni anno per malattie cardiovascolari e l'Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che nel 2020 le cardiopatie ischemiche occuperanno il primo posto tra le cause di mortalità nel mondo occidentale. Molto è stato fatto da quando il Consiglio Superiore della Sanità ha demandato, con il D.P.R. del 27/03/'92, la gestione dell'emergenza territoriale alle centrali operative del 118 dove personale altamente specializzato agisce con prontezza ed efficienza. Spesso, però, i paesi ''satelliti'' della cittadina sede del servizio 118 - prendiamo il caso di Vasto e San Salvo - sono raggiunti dall'ambulanza, a voler essere ottimisti in circa quindici minuti, un tempo lunghissimo se consideriamo che, senza un sostegno valido delle funzioni di base, dopo dieci minuti solo circa il 2-8% di questi pazienti sopravvive e comunque con danni neurologici più o meno rilevanti per l'anossia cerebrale subita. Un vero peccato giacché la causa dell'assenza di circolo è, nella stragrande maggioranza dei casi, indipendentemente dal momento patogenetico, la gravissima fibrillazione ventricolare che, però, risponde benissimo allo shock elettrico da parte di un defibrillatore. La legge n° 69 del 15 marzo 2004, nell'articolo 1, recita: '' E' consentito l'uso del defibrillatore semi-automatico in sede intra ed extraospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare'' I defibrillatori di cui parla l'articolo sono di facile utilizzo e cosa più importante '', eseguono un esame diagnostico automatico e ''scaricano'' e cioè inviano lo shock elettrico solo se la patologia è defibrillabile. Auguriamoci, quindi, al più presto un riscontro pratico della legge con il posizionamento in vari punti delle città di questi dispositivi medici ''intelligenti'' affinché l'assioma '' il tempo è vita'' possa donare tempo alla vita.
Condividi su:

Seguici su Facebook