Al volante in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti, provocano incidenti, uccidono, fuggono via, vengono identificati o spariscono nel nulla. Le cronache sono ormai un bollettino di guerra. Tanti, troppi i casi anche nella nostra Regione e nel Vastese. La scorsa settimana a perdere la vita, a Francavilla era stata una ragazza, travolta da un'auto impazzita alla cui guida c'era una donna russa ubriaca. E negli ultimi giorni diverse sono state le segnalazioni di sinistri causati da persone messesi alla guida dopo aver ingerito alcolici. Il problema ha i contorni dell'emergenza. ''Si parla tanto di sicurezza ma nulla si fa per salvare delle vite, sembra quasi che si sia liberi di uccidere chiunque cammini per strada perché è come se la legge ''assolvesse'' i colpevoli di omicidio colposo''. A parlare è Eliana Passucci, una madre che, il 24 maggio 2007 ha perso il suo unico figlio, Stefano D'Adamio, 17 anni, in un incidente stradale verificatosi in pieno centro urbano a Vasto. Stefano, studente dell'Itis ''Mattei'', era in sella ad una moto con un suo compagno di scuola in attesa di prendere l'autobus. Lo scontro con un'auto gli è stato fatale. Un'inchiesta della magistratura dovrà fare luce su quanto accaduto quella terribile mattina. ''Era il mio unico figlio - prosegue Eliana che anche ieri è andata a fargli visita al cimitero - la mia unica ragione di vita, non voglio che altre madri soffrano quello che soffro io. Per questo penso sia giusto e urgente interrogarsi. Si fa abbastanza per educare i giovani al rispetto degli altri, a preoccuparsi della vita degli altri? - si domanda Eliana Passucci - Chi ha ancora la fortuna di essere madre oggi è costretta a vivere nel terrore che il proprio figlio in ogni momento, mentre sta andando a scuola, mentre attraversa la strada, possa venire travolto da una macchina. Perché non si educano i ragazzi a mantenere una guida responsabile? Oggi siamo talmente abituati alle morti per incidente stradale che quasi pensiamo ne sia responsabile il destino. Ma non è così, dobbiamo essere coscienti che si possono evitare e l'unico vero deterrente è la prudenza nella guida. Per quanto riguarda l'uso di alcool e droghe - continua Eliana - perché non si rendono obbligatorie specifiche analisi al momento del rilascio o del rinnovo della patente? In questo modo lo Stato eserciterebbe una più incisiva azione di controllo. Non pensate che un ragazzo se si vedesse negare il rilascio della patente rinuncerebbe ad usare queste sostanze?''.