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Un mese dedicato all'integrazione e all'accoglienza

Il nuovo progetto dell'associazione di volontariato Gerico

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Un mese dedicato all'integrazione e all'accoglienza. E' la nuova iniziativa dell'Azione Cattolica e dell'associazione Gerico, il gruppo di volontariato della parrocchia di San Nicola. Il 20 giugno si celebrerà in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall'Assemblea Generale delle Nazioni Unite e "per questa occasione abbiamo voluto mettere in campo due progetti", afferma Stefania Ciocca, volontaria dell'associazione Gerico, "uno che occuperà tutto il mese di giugno e l'altro proprio in vista della festa mondiale". Sarà il teatro il mezzo per promuovere il dialogo interculturale tra i rifugiati e la comunità ospitante, cercando di superare le diverse barriere culturali e linguistiche, che per tutto il mese di giugno accompagnerà le attività della parrocchia. Il laboratorio coinvolgerà i più piccoli in un viaggio intorno al mondo dove incontreranno le varie culture dei diversi continenti lavorando e interagendo insieme. "L'integrazione e l'accoglienza sono argomenti difficili da trattare", continua Stefania, "soprattutto qui a San Salvo alla luce degli ultimi avvenimenti di cronaca. L'inclusione sociale evita il verificarsi di casi estremi che possono sfociare in situazioni problematiche". Il 20 giugno, invece, insieme agli ospiti del centro di accoglienza del Consorzio Matrix, sarà una giornata simbolo dell'integrazione e un momento di riflessione attraverso testimonianze dei richiedenti asilo, canti e letture. "Da qualche anno abbiamo pensato che non è solo importante lavorare con le persone straniere e in difficoltà ma è importante creare una cultura di scambio e conoscenza perchè tutte le paure nascono dalla mancanza di una giusta informazione" afferma Angela Strippoli, anche lei volontaria, "Ci piacerebbe che le persone venissero e partecipassero a questa giornata, perchè è un momento per guardarsi negli occhi, per arrivare l'uno all'altro. Per questo abbiamo scelto di fare questa iniziativa nella Giornata Mondiale del Rifugiato, per dare un'identità a chi di solito viene etichettato solo come "il rifugiato", "lo straniero", "il clandestino", continua Angela, "Vorremmo che la festa del rifugiato sia l'inizio di un percorso di integrazione che debba continuare tutto l'anno, anche con altri progetti che sono in cantiere per settembre, proprio perchè teniamo che si diffonda la cultura dell'inclusione". "E' importantissimo andare oltre la semplice etichetta, perchè dietro ognuno di quei volti c'è una storia di sofferenza, di povertà, di fuga e proprio per questo quest'anno in particolare li faremo raccontare le loro storie", conclude Stefania.

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