Produzioni teatrali, complessi bandistici e cori: sono i soggetti che, insieme ai beneficiari dei finanziamenti ministeriali Fus (teatro, musica, danza e progetti multidisciplinari), per l'annualità 2018 potranno godere dei contributi destinati dalla Regione Abruzzo alla Cultura come prevede la legge 46/2014. Ne dà notizia il consigliere regionale Delegato alla Cultura Luciano Monticelli.
La Giunta ha approvato apposita delibera. Un milione del Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo sarà ripartito tra i soggetti beneficiari dei finanziamenti ministeriali Fus (800mila euro) e, per la prima volta, tra produzioni teatrali, bande e cori (200mila). "Si tratta - spiega Monticelli - di un segnale importante, che si somma ad altre operazioni come il bando per gli audiovisivi o la più recente esperienza di 'Abruzzo dal Vivo', grazie alla quale siamo riusciti a riaccendere i riflettori sui Comuni del cratere teramano e sulla necessità di una ricostruzione non solo materiale, ma che anche attraverso la cultura".
L'atto di indirizzo riguarda produzioni teatrali, stagioni, rassegne, eventi o festival che si svolgono nel settore del teatro, purché non amatoriale, per i quali è previsto un contributo massimo di 8mila euro a proposta.
Relativamente a complessi bandistici e cori è prevista l'assegnazione di un massimo di 2.500 euro a proposta. "Sullo stanziamento - aggiunge Francesco Di Filippo, direttore del Dipartimento Turismo, Cultura e Paesaggio della Regione - trova copertura anche, per il 2018, il cofinanziamento regionale che permetterà di realizzare progetti di Residenze Artistiche nel territorio.
La Regione ha approvato l'Accordo di Programma Interregionale, attuativo dell'Intesa fra Governo, Regioni e Provincie Autonome, per il finanziamento di questi progetti, per i quali l'Abruzzo stanzierà 83mila euro, da sommare ai 54mila euro di finanziamento del MiBACT". "Il nostro obiettivo è provocare un cambiamento di prospettiva - conclude Monticelli - e sostenere un settore ancora ostacolato nel suo sviluppo dalla mancanza di strumenti adeguati, perché la cultura è vettore di crescita, non soltanto economica, ma anche civile".