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Nelle mani del papa il fazzolettone degli scout sansalvesi

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Diversi scout sansalvesi hanno partecipato all’incontro con Papa Francesco a Roma di domenica 12 agosoto in vista della preparazione del Sinodo dei Giovani del mese di ottobre.

Tantissime sono state le esortazioni e gli spunti di riflessione forniti dal Pontefice ai tantissimi giovani accorsi per l’occasione nella capitale. Tra queste “Siate pellegrini sulla strada dei vostri sogni.. I sogni dei giovani fanno un po’ paura agli adulti. Fanno paura, perché quando un giovane sogna va lontano.”

Il modello del sognatore indicato è quello di San Francesco, un ragazzo che non seguì la strada indicatagli dal padre, un grande uomo d’affari. “Dicevano fosse un pazzo e invece “ha cambiato la storia dell’Italia. Ha rischiato di sognare in grande; non conosceva le frontiere e sognando ha finito la vita. Solo con Dio, ha aggiunto, i grandi sogni non si trasformano in “miraggi o delirio di onnipotenza …siate pellegrini sulla strada dei vostri sogni, rischiate su quella strada, non abbiate paura ..Non ho mai conosciuto un pessimista che abbia concluso qualcosa di bene”.

Il cammino degli Scout cattolici porta impressa l’impronta di san Francesco, il ragazzo usato come modello da Jorge Mario Bergoglio.

Di seguito le testimonianze di due ragazzi scout sansalvesi su quanto hanno vissuto durante questa esperienza

Dopo 10 ore di sonno mi sveglio con un buon sapore di Route in mente...è stato un bel periodo di 9 giorni speso bene insieme a Voi tutti.. Ognuno di Noi ha avuto l'occasione per crescere un po', e credo lo abbiamo fatto tutti, forti della Fratellanza e Sincerità che ci contraddistingue e che abbiamo sempre messo in campo dal primo istante fino alla verifica di ieri sera.

Quando il risveglio comincia con messaggi del genere,penso voglia dire che veramente abbiamo fatto la differenza,che qualcosa in ognuno di noi è realmente cambiato..che dire ormai è come se voi foste una seconda famiglia per me ed è strano tornare a casa..tornare a casa sapendo di averne lasciata un’altra tra le montagne. Tornare a casa sapendo di dover cominciare una routine che ormai avevamo quasi dimenticato e che forse nemmeno ci mancava così tanto (almeno per quanto mi riguarda). È vero,la fatica non è mancata,come non sono mancate le difficoltà di percorso,ma ce l'abbiamo fatta e sono FIERA di far parte di un Clan così! Vi voglio bene

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