Il terremoto di San Giuliano di Puglia del 2002 registrò una magnitudo di 5,74 e non di 5,3 come normalmente viene riportato. Lo conferma all'ANSA Gianluca Valensise, sismologo e dirigente di ricerca dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv). Il sismologo, nel commentare quanto sta accadendo in queste ore in Molise, afferma proprio in base al dato accertato con ulteriori studi scientifici che hanno riclassificato la scossa che uccise i 28 della scuola Iovine, che "si tratta di un territorio vulnerabile, è una terra pericolosa proprio per il tipo di costruzioni fatte e il tipo di magnitudo che può esprimere. L'esperienza di San Giuliano ci insegna che ci possono essere scosse più forti e che questo con fabbricati non a norma può comportare problemi. E' come se la gente all'improvviso scoprisse di stare in una terra sismica: come si vede con 5,1 fa pochi danni, ma ciò significa che può fare di più".