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Operazione Polizia: due arresti e tre indagati e stanotte a fuoco un'altra auto

redazione
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Due arresti e tre indagati a piede libero. E' questo il bilancio di un'attività investigativa della Squadra Mobile di Chieti durata sei mesi che ha squarciato il velo su alcuni episodi incendiari verificatisi a San Salvo. In carcere, con le accuse di incendio doloso aggravato e danneggiamento sono finiti Rodolphe Pinto, 45 anni, e Piero Menichini, 26, entrambi di San Salvo, il primo socio della Croce Adriatica, il secondo disoccupato. I tre indagati sono S.D.N., A.D. e D. E.M., pure di San Salvo. I particolari dell'operazione sono stati resi noti questa mattina nel corso di una conferenza stampa dal dirigente della mobile di Chieti, Paolo Monnanni. Le indagini si sono protratte per circa sei mesi, in collaborazione con la mobile di Vasto e con il reparto prevenzione e crimine di Pescara, e hanno permesso di attribuire agli indagati i due incendi appiccati a un capannone della ditta Cheope (il 24 aprile scorso) e alla vettura del titolare della stessa ditta (il 2 aprile scorso) che commercializza accessori moda. In carcere, qualche settimana fa, era finito il diciannovenne Leonardo Di Tullio di San Salvo, arrestato dai Carabinieri. Ad agire, dunque, sarebbero stati in tre. Numerose, poi, sono state le perquisizioni domiciliari nel corso delle quali sono stati sequestrati passamontagna e bottiglie, già pronte per essere riempite di liquido infiammabile. Nel corso delle indagini, ha sottolineato Monnanni, è stato possibile sventare almeno altri tre tentativi di incendio ad altrettanti obiettivi industriali di San Salvo. Secondo gli investigatori, nel Vastese si era radicato il 'modus operandi' degli incendi come risoluzione di controversie. Un sistema ancora valido considerando anche altri recentissimi episodi. L'ultimo dei quali proprio stanotte con l'incendio, di probabile natura dolosa, di una Fiesta in via Madonna delle Grazie. Quanto al movente, si indaga sulla matrice estorsiva anche se al momento non vi sono elementi di chiarezza. La manovalanza veniva reclutata scegliendo persone con un'età compresa tra i 20 e i 25 anni, con problemi di tossicodipendenza. Secondo quanto accertato, Pinto sarebbe stato il mandante degli incendi mentre Menichini l'esecutore, insieme a Leonardo Di Tullio dell'incendio al capannone della ''Cheope'', nell'area industriale di Piana Sant'Angelo. Le indagini proseguono ora per identificare gli autori di altri numerosi incendi dolosi appiccati nel Vastese negli ultimi mesi.
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