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Rapina in villa. Arrestato il quarto uomo

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La banda di romeni ritenuta responsabile della rapina ai danni dei coniugi Martelli a Lanciano, era finita nel mirino dei carabinieri a seguito di sei furti con spaccata commessi sul territorio nelle ultime tre settimane a bar, tabacchi e benzinai dove avevano rubato numerosi gratta e vinci, stecche di sigarette e contanti. È quanto spiegato dal col.Florimondo Forleo a capo del comando provinciale dei carabinieri di Chieti.

"Il fermo si è reso necessario perché i tre indagati si stavano dando alla fuga: neo loro confronti esistono gravi indizi di colpevolezza". È quanto ha dichiarato il capo della Procura di Lanciano, Mirvana Di Serio, durante la conferenza stampa per fare luce sul caso della rapina ai coniugi Martelli che ha portato al fermo di tre giovani romeni. Il primo dirigente dello Sco della Polizia, Alfredo Fabbrocini, ha chiarito che il quarto uomo della banda, "certamente non è pugliese", sconfessando le vittime delle altre rapine e smontando la pista dell'italiano.

I tre banditi fermati qualche giorno fa stavano tentando la fuga ed erano diretti in Romania. Un quarto sarebbe riuscito a fuggire. Avevano addosso circa 3.400 euro. La Golf nera sequestrata e bloccata dopo un inseguimento dei carabinieri è rimasta danneggiata sulla fiancata sinistra per un incidente occorso ai fuggitivi. "Avevano abbandonato l'abitazione e si stavano allontanando con tutti gli effetti personali - ha spiegato il procuratore capo di Lanciano, Mirvana Di Serio - Preme sottolineare un lavoro svolto in soli quattro giorni, grazie alla collaborazione assidua tra Polizia e Carabinieri". 

"La notizia mi rende più sereno e mi restituisce una maggiore tranquillità nel rientrare a casa. Adesso davvero non vedo l'ora". Così Carlo Martelli dal suo letto di ospedale dopo aver appreso dell'arresto di tre persone. "Desidero recuperare al più presto la normalità della mia vita e la dimensione di riservatezza che l'ha sempre caratterizzata", dice Martelli.

''Li hanno presi? Bravi, ma a me non cambia niente. Certo, se me li dovessero far vedere in faccia, forse potrei riconoscerli'', dice una delle vittime della banda delle rapine violente, il commerciante Domenico Iezzi, a cui è stato tagliato un dito. ''Mentre era lì a gonfiarmi di botte pieno di sangue uno di loro ha alzato leggermente il passamontagna, e mi ha urlato di non guardarlo: non so - conclude - forse, ce la potrei fare. Fatemi vedere qualche foto''. (Ansa).
   

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