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Derubato il panificio Granatello in pieno giorno a San Salvo, la titolare: "Non ci sentiamo sicuri"

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Ha aspettato che i titolari si assentassero per andare a pranzo, il malintenzionato che ha derubato il panificio Granatello, in pieno centro storico a San Salvo. Erano da poco passate le 13 e 30 di martedì scorso, 20 novembre, quando Filomena Bruno, la titolare della storica attività che gestisce insieme alle sue figlie Sonia e Tina Granatello, decide di chiudere e salire nel suo appartamento al piano di sopra per preparare da mangiare. "Tutti i giorni aspetto che i miei tre nipotini escono da scuola e mi vengono a salutare", racconta Filomena. Ed è proprio in quel momento che il ladro entra immediatamente in azione. Così alza la saracinesca, forza la porta d'ingresso e allunga le mani verso il registratore di cassa. Un bottino esiguo, di soli 250 euro o poco più, ma ben studiato. Evidentemente, infatti, il malvivente sapeva che quei soldi sarebbero dovuti servire per pagare la farina che doveva arrivare nel pomeriggio.

Nessuno ha visto nulla ma soprattutto nessuno a sentito nulla, eppure la serranda del negozio fa rumore quando la si alza. Il panificio il pomeriggio riapre alle 16.30 ma quel giorno la titolare è scesa un po' prima per buttare la spazzatura, "Erano più o meno le 15 e 30 quando arrivo e trovo la porta del negozio spalancata, la cassa e un cassetto del bancone aperto e tutto in disordine", afferma Filomena che subito dopo aver scoperto l'accaduto chiama le figlie e allerta la locale stazione dei Carabinieri. Evidentemente si tratta di qualcuno, o più di uno, che conosce piuttosto bene la zona ma anche le abitudini della famiglia. "Rubando in un panificio non puoi aspettarti di trovare chissà quale incasso", continua Filomena, "La notte iniziamo a lavorare intorno a mezzanotte e mezza, si tratta sicuramente di qualcuno che conosceva i nostri movimenti e che gli hanno permesso di agire di giorno".

Il panificio Granatello si trova in via Giuseppe Mazzini, una traversa della più centrale via Roma, aperto da Filomena e il marito ben 41 anni fa. E' preoccupante constatare il fatto che non basta più difendersi solo di notte e che i criminali non preferiscono più le case isolate ma non si fanno problemi a entrare in attività in pieno centro storico e alla luce del giorno.

Nella stessa zona, questa volta nella notte tra il 20 e il 21 settembre scorso, cinque persone hanno spaccato la vetrina del bar tabacchi Casina delle Rose e hanno portato via diverse stecche di sigarette dagli scaffali e il denaro contenuto nel registro di cassa. Il 13 novembre scorso invece sono stati scippati due anziani nella stessa mattinata, e sempre di giorno il mese scorso è stato rubato un mezzo con gru da un cantiere edile. "Non ci sentiamo sicuri", conclude Filomena, "Non oso immaginare se fossi scesa nello stesso momento in cui c'era il ladro nel negozio". Ora dopo aver fatto riparare la porta e presentato denuncia, cosa cambierà in città? I cittadini sono spaventati e sempre più scoraggiati. Si spera davvero che vengano rafforzate le forze dell'ordine.

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