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Il trasferimento dei detenuti del carcere di Vasto a spese della Polizia Penitenziaria

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Quotidianamente disattese le norme previste dal contratto nazionale del comparto sicurezza e difesa. Non accade solo sulle ore di servizio giornaliere, ben oltre se non il doppio rispetto alle 6 ore,  non accade solo sulle ore di lavoro straordinario pagato in ritardo e sul fondo incentivante dei servizi prestati per gli anni pregressi, non accade solo sulla fornitura di divise e uniformi consegnate con estremo ritardo. La goccia che fa traboccare il vaso riguarda i servizi di accompagnamento e di traduzione dei detenuti dalle carceri abruzzesi in altri penitenziari italiani.  E’ quanto si è verificato nei giorni scorsi alla scorta composta da tre poliziotti penitenziari del carcere di Vasto impegnati nel servizio di trasferimento di un detenuto in altra sede del nord Italia. Il paradosso sta nel fatto che l’amministrazione non ha potuto anticipare neanche un euro per mancanza di fondi sui capitoli di spesa delle missioni con aggravio di spese per gli agenti i quali pur sopportando i costi della trasferta riceveranno le somme anticipate a gennaio.  Sull’episodio si registra la dura presa di posizione del segretario generale del Co.s.p. Domenico Mastrulliche ha definito “gravissima  la situazione degli agenti addetti alle scorte ai quali spetterebbe un anticipo del 30% delle spese alberghiere e di soggiorno,oltre alla diaria chilometrica giornaliera. Lo prevede il contratto nazionale di categoriama a Vasto queste regole sono state violate”. Mastrulli al riguardo ha chiestol’intervento immediato del  Capo del Dape del ministro della giustizia Bonafede.  “Sarebbe interessante capire – ha dichiarato il segretario nazionale del Co.s.p. - a chi attribuirele responsabilità del caso individuando colui che ha disposto il servizio chiedendo ai poliziotti penitenziari un ulteriore sforzo economico per servizi a cui lo stato deve intervenire prim’ancora di disporne”.

 

 

Ufficio Stampa Nazionale Co.s.p.

Onofrio D’Alesio

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