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Pancreas artificiale su un paziente di 14 anni, a Termoli uno dei primi impianti in Italia

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Con l’impianto del “sistema ibrido ad ansa chiusa” su di un paziente di 14 anni, da pochi giorni anche l’Azienda Sanitaria regionale del Molise è entrata nel ristretto circuito delle realtà nazionali che utilizzano tecniche d’impianto del pancreas artificiale. La prima sperimentazione in Molise e tra le prime in Italia, infatti, è stata possibile nel Distretto Sanitario di Termoli, uno dei tre dell’unica ASL regionale che, nell’offerta complessiva di risposte ai bisogni di salute della popolazione, ha aggiunto questa prestazione all’avanguardia per tale setting assistenziale.

La sostituzione del pancreas con un dispositivo artificiale è applicabile, solo in alcuni casi specifici, a bambini e adulti affetti da diabete mellito di tipo 1. Il “sistema ibrido ad ansa chiusa”, detto anche pancreas artificiale, è un trattamento sicuro ed efficace per le persone con diabete mellito tipo 1 e prolunga di ben due ore e mezza ogni giorno il periodo di “normoglicemia” se paragonato ad altri trattamenti. In modalità automatica, infatti, modula il rilascio d’insulina basale in modo che la glicemia rimanga in un range ottimale tale da consentire una regolare attività quotidiana al paziente a cui si impianta, garantendone un miglioramento della qualità di vita. Questo consente, infatti, di ottenere un miglior controllo della glicemia nei pazienti con diabete 1, obiettivo importante per ridurre il rischio di complicanze croniche e per evitare i pericolosi episodi di ipoglicemia.

Nei giorni scorsi, dunque, nel Distretto di Termoli diretto da Giovanni Emilio Giorgetta, l’equipe di Diabetologia territoriale della responsabile Celeste Vitale ha impiantato ad un giovane paziente di 14 anni, diabetico dall’età di 8 anni, il nuovo pancreas artificiale. Il sistema include un sensore sottocutaneo, una pompa per insulina ed un cerotto per infusione collegato alla pompa tramite catetere per somministrare l’insulina.

La complessità dell’operazione è data dal fatto che l’utilizzo di tale tecnologia sia condizionato da un approccio educativo strutturato che richiede diverse settimane per essere eseguito. Il paziente, infatti, deve ricevere una corretta “educazione” all’uso pratico del microinfusore, e deve poi essere in grado di eseguire il conteggio dei carboidrati contenuti nei pasti che assume. A tal fine, tutto il personale medico e infermieristico dell’equipe si è sottoposto a specifici percorsi formativi cha hanno previsto anche l’utilizzo diretto di questa tecnologia. Si tratta di un’importante passo avanti verso la totale automazione nella gestione delle persone colpite da diabete di tipo 1, e che può realmente facilitare il controllo quotidiano della patologia e, di conseguenza, consentire una vita più serena a chi è affetto da tale patologia.

Il paziente che utilizza il pancreas artificiale, infatti, delega la decisione sull’infusione d’insulina basale ad un microprocessore particolarmente abile nell’aggiustare il dosaggio della terapia alle esigenze dell’organismo e deve essere adeguatamente formato alla gestione di tale device, ad opera di un team esperto. “Stiamo lavorando per ampliare l’offerta complessiva dei nostri servizi cercando di portare in Molise tecnologie e prestazioni innovative e ad alto value” ha dichiarato il Direttore Generale Gennaro Sosto. “Anche con questa novità, l’ASReM si pone come importante riferimento, anche a livello extraregionale, per l’assistenza e la cura territoriale del diabete, patologia cronica tra le più diffuse a livello regionale” continua Sosto “grazie alla stratificazione della popolazione che abbiamo effettuato, oggi sappiamo che in Molise vi è una prevalenza più alta rispetto al dato nazionale di pazienti affetti da diabete, e stiamo modellando tutta la rete aziendale per poter far fronte anche a questa esigenza di cura”.

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