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Endoscopia al ‘San Pio’, servizio penalizzato dai pochi medici a disposizione

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Il servizio di Endoscopia dell’ospedale di Vasto perde medici. E non va meglio per leapparecchiature, ma per la Asl tutto si rapporta ai numeri: professionisti e attrezzature adeguati, insomma, al numero di prestazioni eseguite.

L’ultimo episodio ad accendere gli animi a Vasto sarebbe accaduto domenica scorsa, come raccontato in corsia: un paziente che perdeva sangue dal retto è arrivato da Lanciano al Pronto Soccorso di Vasto. Pare che il trasporto sia avvenuto perché le Endoscopie di Lanciano e Ortona non effettuano guardia festiva e notturna. Di questo tipo, affermano da Vasto, le farebbero solo al San Pio e a Chieti. A Vasto, attualmente, l’organico di Endoscopia può contare su quattro medici,di cui uno, tuttavia, assente giustificato perché in malattia, da circa due mesi. Un altro medico, assunto di recente, giunto a rimpiazzare due pensionati, Spadaccini ed Elia, è stato dirottato all’ospedale di Ortona. Proprio sul nosocomio di Ortona si appuntano adesso gli strali di chi ritiene il San Pio ingiustamente penalizzato: il Bernabeo di Ortona avrebbe otto coloscopi, il San Pio appena due. Tanto per dire.

La domanda è: normale che il San Pio, carente di uomini e mezzi, debba garantire la reperibilità festiva e notturna del servizio di endoscopia, mentre Ortona e Lanciano no? Secco il commento della Asl: “La guardia attiva non la fa più nessuno, ma tutti assicurano la reperibilità. Al San Pio i medici sono tre, mentre l’ultimo assunto è stato inviato a Ortona perché lì il servizio risulta quadruplicato, con un rapporto, in base ad alcune prestazioni, di 90 a 20”. Resta da capire perché, domenica scorsa, il paziente è stato trasferito da Lanciano a Vasto. Il rischio concreto è che, di questo passo, i professionisti rimasti in prima linea gettino la spugnaE sarebbe grave per un ospedale di primo livello come quello di Vasto, dove la specialità endoscopica ha sempre richiamato utenti anche da fuori provincia.

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