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Fanno esplodere miccetta in classe, professore perde la vista

Nello stesso Istituto picchiato anche un ragazzo con sostegno didattico

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Studenti fanno esplodere una miccetta in classe e il professore rimane ferito. Un brutto incidente costato caro al docente in questione che pare abbia perso la vista ad un occhio. E' successo nei giorni scorsi all'Istituto professionale "Mattioli" di San Salvo. Una bravata tra ragazzi per rendere forse più divertenti le ore di lezione che si è trasformata in un dramma. L'insegnante, costretto a prendersi un periodo di malattia e in fase di accertamenti medici, mantiene in massimo riserbo sulla questione, né sono scattate denunce.

La scuola, invece, ha annunciato un pesante provvedimento disciplinare nei confronti dell'autore del gesto. "Il ragazzo è stato punito con un mese di sospensione", afferma la dirigente Annarosa Costantini, "Una ragazzata, senza dubbio ma che deve spingere a una riflessione. La scuola ha un compito importante e i ragazzi devono rendersi conto che questi comportamenti non sono ammissibili", continua la dirigente, "La scuola è intervenuta subito, ma in un'ottica non tanto di repressione o solo punitiva, quanto piuttosto educativa".

Sempre nei giorni scorsi, nello stesso istituto, si è verificato un episodio di bullismo nei confronti di un ragazzo con sostegno didattico, tanto che è stato necessario l’intervento dei sanitari per soccorrerlo. L’ alunno che ha ricevuto le cure sarebbe stato picchiato in aula da tre compagni di classe per un banale diverbio, a poco è servito l’intervento dell’insegnante. Tale la violenza delle percosse che la vittima, come riporta il referto medico, ha riportato diverse ecchimosi sulla fronte e contusioni al torace, destando grande spavento tra i collaboratori scolastici che hanno, appunto, ritenuto opportuno chiamare il 118. "Questi episodi a scuola non devono più accadere", sostiene Costantini, "la scuola deve censurare comportamenti del genere ma deve anche far capire ai ragazzi i loro errori. Coinvolgiamo subito i genitori degli studenti per intraprendere insieme un percorso di riflessione, insieme agli assistenti sociali e alla psicologa, perché spesso dietro a questi atti si nascondono disagi ben più grandi", conclude la dirigente.

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