I social hanno rivoluzionato il mondo della comunicazione. O li si odia e ci si rifiuta anche di avere un profilo o li si ama e li si usa a volte anche a sproposito o li si vede semplicemente per quelli che sono ossia semplici strumenti di cui si può fare un buon o cattivo uso a seconda di cosa si ha dentro.
Antonio Longhi è stato un esempio per tutti di come usare facebook per diffondere il bello che si percepisce e si vede all'esterno. Personalmente non ho avuto occasione di conoscerlo in profondità ma l'ho conosciuto di riflesso proprio grazie a questo suo uso di Facebook attraverso le fotografie che diffondeva sul suo profilo. Le prime volte capitava che vedevo delle sue foto su eventi per i quali nessun giornalista era presente. Vedevo queste sue immagini ma non ero in grado di associarle alla sua persona. Poi man mano l'ho cominciato a individuare. Quando capitava che lo incontravo in qualche evento con la sua amata macchinetta fotografica amavo osservarlo per la sua infinita discrezione, quasi non volesse disturbare chi in quel momento recitava, cantava o altro. Se non sapevi di lui neanche te ne accorgevi. In occasione del canto della Pasquetta dell'anno scorso stavo cercando di fare un piccolo video e lui con il suo stile pacato, semplice e amorevole mi disse "fai così".
Dal suo profilo social emergono tre grandi passioni: la sua famiglia (i suoi nipotini in particolare) e la sua città che traduceva in foto da condividere sul suo profilo social creato nel 2014 quando aveva 78 anni: un'anima giovane senza tempo.
Molti suoi amici hanno scelto di parlare di lui attraverso questo strumento
https://www.facebook.com/simone.colameo/videos/10213554902282261/