Fa ancora discutere la vicenda del Papa e della Sapienza. Nei giorni scorsi il consigliere Camillo D'Amico, capogruppo del Pd in consiglio provinciale, aveva criticato l'ordine del giorno presentato dal centrodestra con il quale si chiedeva all'intera istituzione provinciale di esprimere solidarietà al Pontefice. Alle accuse di ''strumentalizzazione'' politica, replica ora il consigliere Manuele Marcovecchio (FI).
''La nota diffusa dal capogruppo D'Amico sull'ordine del giorno che le minoranze hanno inteso presentare in Consiglio Provinciale sul mancato intervento di Papa Benedetto XVI alla Università La Sapienza di Roma rivela l'assoluta incapacità dei consiglieri provinciali del PD di assumere una posizione chiara ed univoca sull'accaduto.Nella nota, alquanto confusa, si legge tutto e il contrario di tutto, e non si comprende se, a parere dei consiglieri provinciali del PD, era giusto o meno consentire al Santo Padre di partecipare all'inaugurazione dell'anno accademico. Si afferma, infatti, che ''l'eventuale partecipazione del Papa sarebbe stata del tutto legittima così come la decisa opposizione degli studenti''; si afferma inoltre che ''la visita del Papa...rientrava tra i principi di libertà di ogni individuo'' ma aggiunge che l'università ''è laboratorio di intelligenze e non luogo di culto''; si afferma infine che ''alla voce autorevole del Papa ben altre si potevano aggiungere per meglio arricchire il bagaglio culturale degli allievi''. La cosa non ci stupisce, perchè la confusione appena rappresentata altro non è che la logica conseguenza di tutte le contraddizioni che regnano all'interno del partito democratico, dove è impossibile trovare un denominatore comune su principi e valori. Per quanto ci riguarda, oltre a confermare la piena solidarietà al Papa, confermiamo tutta la nostra indignazione per quanto accaduto, affermando, senza se e senza ma, di stare dalla parte delle migliaia di persone che la scorsa domenica hanno affollato Piazza San Pietro. Ricordiamo pure ai colleghi del PD, ormai adusi a utilizzare il termine ''strumentale'' di fronte ad ogni iniziativa del centrodestra (peraltro senza mai precisare a chi e a che cosa), che difenderemo sempre, dentro e fuori le istituzioni, la libertà di pensiero e di parola, ricacciando nel proprio oscurantismo quelli che, come i docenti e gli studenti contestatori della Sapienza, impediscono ad una autorità morale e culturale come Benedetto XVI di parlare in un ateneo. Anche per questo invitiamo D'Amico e i consiglieri del PD a leggere, oltre alla parabola del fariseo e del pubblicano, il Vangelo di Matteo al versetto 5:37 ''Sia il vostro parlare sì, sì; no, no: il di più viene dal maligno''.