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Terremoti, il governo gialloverde fa due pesi e due misure: oggi i vicepremier a Catania, a Montecilfone nessuno li ha visti

Intanto Toma ha già promesso aiuti a Musumeci per Catania

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Un Moliseancora provato dalle sofferenze dei sismi del 14 e 16 agosto che hanno raggiunto una magnitudo massima di 5,1 della scala Richter, ha inviato solidarietà alla Sicilia etnea scossa dal sisma di Santo Stefano di magnitudo4.8 che ha provocato circa 600 famiglie sfollate e una quarantina di lievi feriti

Il presidente della Regione Donato Toma ha assicurato gli aiuti a Nello Musumeci attraverso una telefonata avvenuta ieri. L'accettazione o meno degli aiuti arriverà tramite un piano nazionale della Protezione Civile. Tutto questo avviene mentre il sindaco di Montecilfone,Franco Pallotta, annuncia su fb le modalità per richiedere aiuto per l'autonoma sistemazione in Molise per chi ha scelto e per chi ha dovuto abbandonare le case in seguito alle scosse del 16 agosto. 

"È stato inviato ai comuni- ha sostenuto Pallotta - il modello da utilizzare per confermare la richiesta o richiedere, se non già fatto, il contributo per l'autonoma sistemazione. Il modello cartaceo è disponibile in comune".

Quello che lascia sconcertati i molisani in queste ore è però il diverso atteggiamento del governo gialloverde nei confronti dei due terremoti:Molise agosto 2018 e Catania 26 dicembre 2018.I bassomolisani hanno avuto il piacere di vedere sul proprio territorio soltanto la ministra per il sud Barbara Lezzi (che però non si recò a Montecilfone)  e il capo della protezione civile Angelo Borrelli.Ancora stanno aspettando le visite del premier Giuseppe Contee dei vicepremierLuigi Di MaioMatteo Salvini. I quali però in occasione delle elezioni regionali molisane del 22 aprile del 2018 hanno fatto a gara a spartirsi piazze e hotel per la campagna elettorale rispettivamente di Andrea GrecoDonato Tomache si giocavano la presidenza della giunta regionale. 

In quei momenti si faceva a gara a venire in Molise. La regione era diventata l'ombelico del mondo della politica. Ora a fine anno è seconda sicuramente alla Sicilia. Nella quale Di Maio e Salvini (quest'ultimo però per rimediare alla figuraccia del pane e nutella del 26 mattina prima dei messaggi ai terremotati) sono presenti da oggi.Più voti a Catania che nel Molise intero? Certo che sì. Alleanze da preservare per futuri politici: si. Il Molise invece non conta. Non contano i poco più di 250mila voti a disposizione. 

E da Zafferana Etnea Di Maio promette: "Domani sarà dichiarato lo stato di emergenza e saranno stanziate le risorse necessarie per dare supporto ai sindaci e alle autorità locali per aiutare le famiglie. Grazie alla Protezione civile e alle autorità locali - ha aggiunto - per il lavoro fatto. Rafforzeremo il sistema antisciacallaggio in modo da rassicurare chi la notte scorsa ha dormito in auto e non in albergo".

Solo due giorni quindi per lo stato di emergenza nazionale. Il Molise invece dal 16 agosto ha dovuto attendere il 7 settembre per ottenere l'attenzione che meritava dal Governo Conte. La Regione, come ricordiamo, chiese 4 milioni di euro. Ne ha ottenuti solo 2 milioni di euro.In quanto a Salvini è atteso in queste ore a Catania dove dovrebbe tenere una conferenza stampa congiunta con il capo della Protezione Civile Angelo Borrellie il presidente della Regione Nello Musumeci. 

In Molise la presenza contemporanea dei due vicepremier non fu possibile nemmeno durante la campagna elettorale per le regionali. Segno che se la Sicilia è meridione la nostra regione che oggi compie 55 anni è il meridione del meridione.Nota di colore. Di Maio doveva arrivare all'Università degli studi del Molise per l'inaugurazione dell'anno accademico 2018-2019. Problemi di governo hanno fatto rinviare questa cosa per due volte. Fino all'annullamento totale. Al posto del vicepremier pentastellato a Campobasso arriverà il giurista Sabino Cassese ma il 22 febbraio 2019.Quando le lezioni del primo semestre saranno belle che terminate. Questa è l'attenzione del governo gialloverde per il Molise e i molisani. Bisogna tenerlo a mente e ricordarlo sempre. Non siamo la Sicilia e non saremo nemmeno il Lazio e la Lombardia. Saremo per sempre la regione che non esiste ma resiste. Sempre la ventesima regione d'Italia. 

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