Ci sono voluti sei anni, ma alla fine è stato raggiunto un livello di protezione altissimo e il tumore al seno ora fa meno paura alle donne della provincia di Chieti. Lo dicono i numeri ottenuti dallo Screening mammografico che nel 2018 ha ottenuto una copertura senza precedenti: ha fatto una mammografia l’81,18% della popolazione femminile in età compresa tra 50 e 69 anni. A tale risultato si è giunti grazie all’aumento costante del numero di esami eseguiti, che nel 2018 sono stati 16.468, a fronte dei 2.151 iniziali del 2012, anno in cui è stato ripristinato il programma di Screening. Una crescita significativa, frutto di un investimento a tutto campo in organizzazione, tecnologie e informazione.
Com’è noto, la Asl Lanciano Vasto Chieti è l’unica in Abruzzo ad avere istituito un’unità operativa dedicata di Diagnostica senologica a Ortona, diretta da Marzia Muzi, che rappresenta il motore del programma di prevenzione nonché degli esami di II livello nei casi in cui si renda necessario un approfondimento.
Ma l’aspetto organizzativo è stato supportato da un aggiornamento tecnologico che ha portato all’installazione in tutti gli ospedali dell’Azienda di mammografi digitali di cui alcuni dotati di tomosintesi, la nuova frontiera nella diagnostica senologica. Tali apparecchi, infatti, permettono di scovare lesioni tumorali piccolissime, forniscono un elevato standard qualitativo delle immagini. Non è mancata, inoltre, una costante attenzione all’informazione, con campagne ed eventi finalizzati a raccontare l’efficacia dello screening, opportunità preziosa per formulare una diagnosi precoce, che riduce del 35% la probabilità di morte per cancro della mammella.
Le donne hanno colto completamente il valore della lettera invito che viene loro inviata a casa con la data dell’appuntamento per eseguire la mammografia nella struttura più vicina al loro luogo di residenza, evitando file al Cup, prenotazioni e senza pagare un centesimo. Le adesioni, infatti, sono state ogni anno più numerose, con migliaia di esami in più ogni anno, fino ad arrivare al record del 2018, con una percentuale di adesione del 74,5% del totale delle donne invitate. Parimenti, sono cresciute anche le diagnosi di tumore: lo scorso anno ne sono stati identificati 128, 18 in più del precedente.
«Abbiamo investito molte energie in questi anni sulla salute delle donne - rammenta il direttore generale della Asl, Pasquale Flacco - puntando sia sulla prevenzione sia sulla cura, come dimostra la certificazione Eusoma conquistata dal nostro Breast center. L’obiettivo ora è consolidare i buoni risultati ottenuti».
Marzia Muzi ricorda che il programma di screening agisce su una popolazione femminile che non presenta sintomi nella fascia di età 50-69 anni, mentre la mammografia clinica è riferita alla personale e singola richiesta di una donna. «In presenza di sintomi - chiarisce - a qualsiasi età l’accesso alla mammografia è garantito attraverso le classi di priorità che, com’è noto, sono lo strumento a disposizione dei medici prescrittori per gestire e differenziare l’accesso alle prestazioni».