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“Sono partito come educatore e come padre e sono arrivato qui a Panama come uno di loro”

La testimonianza dei due “angeli” dei sei sansalvesi alla GMG

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Ritrovarsi in mezzo a 115 mila giovani che teoricamente appartengono a culture, razze, nazionalità, bandiere, e lingue diverse ma resi fratelli da quell’unico Dio che li ha portati a lasciare tutto è un’esperienza incredibile per i sei sansalvesi che in questi giorni sono a Panama per la XXXIV Giornata Mondiale della Gioventù. Oggi vivono la stanchezza fisica ma soprattutto le emozioni di questo fiume di grazia che li travolge e li conduce in una altra dimensione che sicuramente li segnerà per il resto della loro vita.  Queste le testimonianze dei due “angeli”, Angelo Di Bartolomeo e Angelo Ciurlia

È giovedì 24 gennaio. Sono più di 5 giorni che siamo a Panama e già vorrei restarci per sempre. La GMG non si è smentita. In pochi giorni già mi sento come a casa. L'entusiasmo dei panamensi per strada, in parrocchia, tra la gente è contagiosa. Vedo, ovunque mi giri, un mescolarsi di bandiere, di colori, di culture, di cori che, anche se in lingue diverse, proclamano la stessa gloria di Dio e la stessa gioia nel poter stare qui, ora, nel poter vivere questi momenti in prima persona, insieme agli altri giovani di tutto in mondo, tutti uniti da un unico filo rosso: Gesù. Da lui tutto parte e tutto finisce e grazie a lui ci è concesso di vivere questi magnifici momenti insieme, da tutto il mondo, a Panama, per lui.

Angelo CIURLIA.

Bello! Bellissimo! Emozionante! Emozionantissimo! Un milione di giovani, un unico cuore sotto uno stesso cielo in un paese buono, ponte tra le due Americhe, ombelico di un continente ricco di paradossi. Panama è come una mano che unisce, cuore di terra che ospita e che cresce con fuggiaschi provenienti da Cuba, dalla Colombia e oggi ospita la disperazione dei fratelli Venezuelani. Qui si si avverte tutta la sofferenza di chi fugge e la speranza di chi arriva. Credo che questo grande Papa avesse ben chiaro già nel 2016 il messaggio che da Panama con e attraverso i giovani vuole diventi “virale realtà”. Siate costruttori di pace, costruttore di ponti non di muri. La speranza è tutta nei giovani perché' loro potranno credere e scrivere un domani che parli di mani tese ad accogliere, ad aiutare, a sostenere, ad amare. Forza giovani cambiate la storia. E a noi adulti la responsabilità di educarli a questo domani.

Io sono partito come educatore e come padre e sono arrivato qui a Panama come loro: figlio adulto sulla strada del' amore. Un amore che questo governo di giovani ha nel sangue (come il bambino che alla domanda del Rabbino... Se mi dici dove è Dio ti do un fiorino.... Il bambino attento rispose... se mi dici dove non c'è Dio ti do due fiorini).

Quanto abbiamo da imparare da questi giovani che trovano Dio in tutto! È l'amore in ogni dove e in ogni uomo. Seguiamoli, ascoltiamoli...sono loro forse la stella che ci riporterà alla grotta.

Angelo Di Bartolomeo

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