Una proposta di legge regionale sul tema della violenza in tutte le sue espressioni, di genere, bullismo, cyberbullismo, mobbing, stalking, abusi educativi e coercitivi in ambito istituzionale che abbia tra i suoi punti fondanti la cultura e la promozione delle pari opportunità.
A pochi giorni dal voto, l’Ordine degli Psicologi della Regione Abruzzo chiede ai candidati presidenti, l’impegno ad occuparsi di tematiche e problematiche già da tempo all’attenzione della categoria professionale e che meritano un più ampio spazio di confronto e riflessione. L’Ordine sollecita l’apertura di un Tavolo permanente di confronto con la Regione Abruzzo con il contributo di altri Ordini, Professioni, Associazioni, Operatori dei Media con l’obiettivo di costruire uno strumento legislativo di contrasto al fenomeno. “Con il passaggio della Psicologia nelle professioni sanitarie, con il Decreto Lorenzin, l’Ordine degli psicologi ha percepito in modo ancora più cogente, la necessità di strategie e misure per contrastare fenomeni come quello della violenza in genere.
Essa si sta sempre più configurando, infatti, nella quotidianità, come una condizione di emergenza culturale, comportamentale e sociale da affrontare attraverso strumenti innovativi di tipo legislativo e sanitario che richiedono sia un’analisi politico- istituzionale sia lo sviluppo di strategie e strumenti preventivi e di cura” sottolinea il presidente dell’Ordine, Tancredi Di Iullo. “Il fenomeno della violenza fisica e psicologica sta invadendo in maniera endemica i diversi contesti di vita familiare, sociale e istituzionale. La Psicologia, in quanto professione sanitaria, ha la responsabilità sociale del benessere dei cittadini ma è necessario il supporto di una fitta rete di collaborazione con le istituzioni” conclude il presidente Di Iullo.
“La Psicologia è la scienza del comportamento ed il fulcro del suo oggetto di intervento è la relazione tra persone, gruppi ed organismi sociali. Le varie forme di violenza non sono altro che relazioni patologiche che vanno osservate e trattate nella loro complessità. In questa prospettiva, la Psicologia e le altre Professioni sanitarie, giuridiche e culturali, devono cominciare a confrontarsi per trovare insieme un percorso innovativo per il contrasto. Serve un intervento organico inderogabile da parte delle Istituzioni e delle Professioni interessate” aggiunge il vicepresidente Ulderico Cicconi.
“L’Ordine degli Psicologi d’Abruzzo, attraverso l’istituzione della Commissione Pari Opportunità, ha avviato un lavoro interdisciplinare di promozione della Cultura delle pari opportunità per contribuire al superamento delle barriere psicologiche, sociali, culturali, normative ed economiche attraverso il confronto e la collaborazione con le altre professioni coinvolte in tale complesso processo di emancipazione personale e sociale. La lotta allo stigma è sicuramente un atto tipico dello psicologo, specialmente quando lo stigma viene interiorizzato. La lotta allo stigma esterno, al pregiudizio e quindi alle barriere tutte, è un processo complesso che necessita di un cambiamento culturale importante: soltanto unendo i molteplici saperi, le diverse competenze, coinvolgendo le istituzioni e la società tutta, si può affermare il diritto di ogni persona alla parità delle opportunità” conclude Alessandra Cottone, segretario e referente Commissione P.O. dell’Ordine e componente della Commissione Pari Opportunità del Consiglio nazionale (CNOP).