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San Giovanni Lipioni sbanca con l'autovelox. Lo studio de Il Sole 24 Ore

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SAN GIOVANNI LIPIONI - Il piccolo centro montano dell'Alto Vastese balza agli onori della cronaca nazionale per aver conquistato il secondo posto nella classifica dei centocinquanta comuni italiani ''con i più alti introiti da multe accertate pro capite''. Meglio, o peggio, dipende dai punti di vista, ha fatto soltanto Villanova Biellese (BI). Gli altri comuni ''castigatori di automobilisti'' del Chietino e del Vastese in particolare, sono Tufillo, al trentunesimo posto e Fresagrandinaria al cinquantesimo. A darne notizia il blasonato quotidiano economico Il Sole 24 Ore che si è interessato, nei giorni scorsi, degli autovelox e del rapporto tra l'utilizzo massiccio dei servizi di controllo della velocità e la situazione delle casse pubbliche dei comuni interessati. Anche dalle pagine 'giallognole' del quotidiano nazionale arriva dunque la conferma che ''L'autovelox paga'', come emerso dalle statistiche pubblicate. Scrive Il Sole 24 Ore, nell'articolo dal titolo ''Il tesoro dei piccoli comuni'': ''Il boom degli introiti da multe abita soprattutto nei paesi più piccoli, dove la passione per le contravvenzioni è ormai diffusissima. A San Giovanni e dintorni sulla Trignina, cioè la statale 650 che dall'appennino abruzzese scende alla costa, la polemica sulla ribattezzata ''strada degli autovelox'' (ma prima, non va dimenticato, era una delle tante ''strade della morte'', teatro di incidenti che i rilevatori di velocità hanno ridotto) e sugli apparecchi ''imboscati'' ha invaso i giornali locali e ha esasperato gli animi. Al punto che la scorsa estate, quando gli incendi (dolosi) si sono diffusi in zona, è comparsa anche qualche scritta inquietante (''se non togliete gli autovelox il fuoco non si fermerà''). Gli autovelox, comunque, continuano a esserci, accompagnati però in genere dalle pattuglie''. Il quotidiano nazionale, autorevolissimo, ma evidentemente poco esperto della situazione che si registra tutti i giorni sulla fondovalle Trigno, commette un errore quando scrive che gli autovelox continuano ad esserci ''accompagnati però in genere dalle pattuglie''. Le uniche pattuglie che si vedono sulla SS 650 ad espletare regolarmente i servizi di controllo della velocità sono quelle della Polizia di Stato. Automobile ben visibile, come anche l'autovelox, un servizio utile di deterrenza e, quando serve, di repressione. Per quanto riguarda i Vigili urbani dei vari comuni che si affacciano sulla fondovalle, invece, le cose cambiano un po', perché in ''vizietto'' di ''imboscarsi'', di rendersi cioè poco visibili agli automobilisti, non è ancora stato debellato completamente. Tra l'altro, negli ultimi mesi, i controlli della velocità hanno subito un drastico calo dal punto di vista quantitativo. La consistente flessione dei servizi posti in essere è coincisa, casualmente, con l'apertura di un'inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Vasto per presunte irregolarità commesse nell'espletamento dei controlli. Il quotidiano economico, in chiusura del pezzo, affronta un'altra questione interessante, quella dell'utilizzo delle risorse economiche provenienti dalle contravvenzioni elevate. Scrive Il Sole 24 Ore: ''L'altro è quello sull'utilizzo della ricchezza che piove nelle casse dei Comuni. E che per il 50 per cento, secondo quanto previsto dal Codice della Strada, dovrebbe essere impiegata per il miglioramento della circolazione delle strade, il potenziamento della segnaletica e la fornitura di mezzi tecnici per i servizi di polizia stradale. Intenti lodevoli, che quando vengono realizzati chiudono un circolo virtuoso che previene i rischi per gli automobilisti prima multando i più ''disinvolti'' e poi facendo viaggiare tutti in condizioni migliori. Ma a vigilare su questo vincolo di destinazione, nei fatti, non c'è nessuno, e il tutto è rimandato alla buona volontà dei singoli amministratori''. http://francescobottone.splinder.com/
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