Secondo i dati presentati dal Centro di Coordinamento RAEE nell’undicesima edizione del “Rapporto Annuale sul Sistema di Ritiro e Trattamento dei Rifiuti da Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche in Italia", nel 2018 l’Abruzzo ha raccolto 5.739 tonnellate di Raee, registrando una crescita del 6,44% rispetto al 2017, la nona più alta a livello nazionale. Nonostante il trend positivo, la raccolta media pro capite si attesta a 4,36 kg per abitante, risultando sempre al di sotto della media nazionale (5,14 kg/ab) e ancora di più rispetto a quella del Centro Italia (5,30 kg/ab).
La rete di centri di raccolta presenti in Abruzzo e a disposizione della popolazione è fatta da 68 centri di raccolta, di cui 48 aperti alla distribuzione, oltre a 18 altri centri gestiti da distributori, installatori e sistemi collettivi. Ogni 100.000 abitanti sono presenti in media cinque strutture, un dato in linea con la media dell’Italia Centrale, ma che a livello regionale va letto come una situazione di sostanziale staticità rispetto al 2017.
Nella classifica dei raggruppamenti in base ai quali vengono ripartite le diverse tipologie di RAEE, i rifiuti elettrici ed elettronici più raccolti sono R1 (freddo e clima) con un peso del 30% sul totale, scalzando dal primo posto il raggruppamento R3 (Tv e monitor) la cui incidenza si attesa al 29%. Terzo posto per R2 (grandi bianchi) che con 1.221 tonnellate raccolte rappresenta il 21% del totale. Quarto posto invece per R4 (piccoli elettrodomestici) con un peso del 18%, quinto posto per R5 (sorgenti luminose), con un’incidenza sul totale che corrisponde allo 0,41%, in crescita rispetto al 2017, ma che corrisponde a poco più di 18 grammi per abitante.
A livello di raccolta per province, Chieti si conferma quella con la maggior quantità di RAEE raccolti con 2.418 tonnellate, seguita da Teramo che ne raccoglie 1.447 e da L’Aquila con 1.271 tonnellate che registra però l’incremento maggiore (+9,63%). Ultimo posto per Pescara che nonostante l’incremento del 6,47% per un totale di 602 tonnellate raccolte, si conferma la provincia più arretrata nella raccolta di RAEE a livello regionale.
Anche nella raccolta pro capite Chieti si conferma al primo posto con 6,25 kg per abitante, seguita da Teramo con 4,69 kg/ab e da L’Aquila con 4,23 kg/ab. All’ultimo posto con 1,89 kg/ab la raccolta pro capite di Pescara, che si posiziona così tra le provincie con la raccolta pro capite meno performante in Italia.
La provincia con il maggior numero medio di centri di raccolta ogni 100.000 abitanti è L’Aquila con nove centri, a cui seguono Teramo e Chieti con cinque. Nuovamente ultima Pescara con due centri, assolutamente insufficienti a soddisfare le esigenze della popolazione.
Fabrizio Longoni, direttore generale del Centro di Coordinamento RAEE, così commenta: “I risultati della raccolta di RAEE 2018 a livello nazionale registrano un incremento del 5% rispetto all’anno precedente, grazie all’impegno di tutti i gestori della raccolta, siano essi Comuni, aziende della gestione rifiuti oppure distributori e installatori di apparecchiature elettriche e elettroniche. In questo contesto, i traguardi raggiunti quest’anno dall’Abruzzo, dimostrano l’ottimo lavoro svolto dagli addetti ai lavori e dai cittadini abruzzesi che incrementano la raccolta più della media nazionale. La regione sta perseguendo una strategia positiva grazie a una seria politica di infrastrutturazione volta a migliorare il dato di raccolta pro capite. L’Abruzzo nel 2018 ha rafforzato l’impegno per migliorare le proprie performance: per crescere ancora, le amministrazioni comunali coadiuvate dalla Regione dovranno continuare a investire nell’apertura di nuovi centri di raccolta per colmare gli squilibri esistenti a livello regionale e agevolare il conferimento da parte dei cittadini e dei soggetti della distribuzione, con l’obiettivo di migliorare il dato di raccolta pro capite.
I risultati delle singole province sono confortanti valutando gli incrementi registrati, mentre sulla performance assoluta è negativo il risultato di Pescara che vale un quarto della provincia di Chieti. Si deve valutare questo risultato ormai continuativo nel tempo per effettuare quel cambio di passo che è doveroso”.