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Parte da San Salvo l'iniziativa di Legambiente 'Spiagge e Fondali puliti': appuntamento il 24 maggio al Giardino Botanico

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Per ogni passo che facciamo sulle nostre spiagge incrociamo più di cinque rifiuti, dieci ogni metro. Per lo più sono plastica, un frammento ad ogni passo, ma ad invadere i nostri litorali c’è ormai di tutto: oggetti di ogni forma, materiale, dimensione, colore. Una mole incredibile che rappresenta soltanto la punta di un iceberg: i rifiuti in spiaggia e sulla superficie del mare rappresentano appena il 15% di quelli che entrano nell’ecosistema marino, mentre la restante parte galleggia o affonda. Rifiuti spiaggiati gettati consapevolmente arrivati da chissà dove attraverso i fiumi o che provengono direttamente dagli scarichi non depurati, dall’abitudine di utilizzare i wc come una pattumiera e, soprattutto, dalla loro cattiva gestione.

A fotografare il fenomeno è l’indagine Beach Litter 2019 di Legambiente che presenta anche quest’anno una situazione critica per molti arenili italiani: su 93 spiagge monitorate, per un totale di circa 400mila metri quadri, pari a quasi 60 campi di calcio, sono stati trovati una media di 968 rifiuti ogni 100 metri lineari di spiaggia (sono 90.049 i rifiuti censiti in totale). L’81% è rappresentato dalla plastica (784 rifiuti ogni 100 metri) e per una spiaggia su tre la percentuale di plastica eguaglia o supera il 90% del totale dei rifiuti monitorati.

Ai primi posti della top ten dei rifiuti più trovati ci sono pezzi di plastica e polistirolo, ma anche tappi e coperchi di bevande (se ne trovano 1 per ogni metro di spiaggia), mozziconi di sigarette (è stato trovato l’equivalente di 359 pacchetti di sigarette in 9 km), cotton fioc (il 7,4% di tutti i rifiuti monitorati) e materiale da costruzione (con oltre 4mila rifiuti legati a sversamenti illegali in piena spiaggia). E non manca l’usa e getta di plastica, che se disperso nell’ambiente rappresenta uno dei principali nemici del nostro mare:  ogni 100 metri di spiaggia si trovano 34 stoviglie (piatti, bicchieri, posate e cannucce) e 45 bottiglie di plastica. Sono oltre 10mila in totale le bottiglie e contenitori di plastica per bevande, inclusi i tappi (e anelli) censiti sulle spiagge, sostanzialmente la tipologia di rifiuti più trovata in assoluto. Non è un caso che la recente direttiva Europea sul monouso di plastica prenda in esame proprio le 11 tipologie di rifiuti più diffusi sulle spiagge europee per imporre agli Stati membri entro il 2021 misure di prevenzione, dai bandi, ai target di riduzione, all’introduzione dei regimi di responsabilità del produttore, misure di sensibilizzazione fin’anche alla revisione dell’etichettatura.

L’indagine Beach litter Ã¨ stata presentata questa mattina a Pescara insieme al programma di Spiagge e Fondali Puliti - Clean Up The Med, la campagna di Legambiente che in Abruzzo vedrà una 6 giorni di pulizia dei nostri litorali a partire da venerdì 24 a mercoledì 29 maggio. L’iniziativa regionale vede la partecipazione di scuole, istituzioni, aree protette, cittadini, imprese come il Gruppo Gabrielli, KPMG, Trenitalia che è anche Official Carrier dell'iniziativa, DMC Costiera dei Trabocchi, CEA Centro APE d’Abruzzo, Federazione Ciclistica Italiana sez. Abruzzo, Federazione Nazionale Pensionati CISL sez. CHIETI, Madre cultura e Vigili del Fuoco in congedo Vasto.

«Con grande soddisfazione replichiamo la nostra collaborazione con Legambiente - dichiara Barbara Gabrielli, vice presidente gruppo Gabrielli - quest'anno abbiamo potuto sperimentare anche l’esperienza di volontariato d'impresa dando l’opportunità ai collaboratori che lo hanno chiesto, di aderire all'iniziativa durante l’orario di lavoro. Crediamo molto nell'importanza della condivisione di valori importanti tramite gesti semplici orientati alla salvaguardia di un bene prezioso come l’ambiente da sempre al centro del nostro operato». 

Nel report sono state inoltre suddivise geograficamente le spiagge per individuare quali sono i cinque rifiuti più comuni per area.  Nell’Adriatico la classifica è guidata frammenti di plastica e polistirolo, ma entrano tra i primi cinque rifiuti più trovati le calze per la coltivazione dei mitili. Le spiagge sottoposte a monitoraggio sono state 2 in Abruzzo: Ortona e Vasto.

«L’indagine ci riconsegna un quadro regionale in linea con i dati nazionali del versante Adriatico - aggiunge Giuseppe Di Marco, presidente regionale di Legambiente - e alla luce di questo è chiaro che è arrivato il momento di alzare l’asticella sulle azioni da mettere in campo per contrastare il fenomeno. Se da un lato è fondamentale recepire al più presto la nuova Direttiva europea sulla plastica monouso con obiettivi e target di riduzione ancora più ambiziosi, a livello regionale è prioritario implementare le azioni per l’Abruzzo pastic free. Insieme a questo bisogna promuovere innovazione e ricerca nell’ottica dell’economia circolare, stimolare anche  l’industria e le aziende a farsi carico di questa emergenza, aumentare ulteriormente la qualità della raccolta differenziata e del riciclo, guidare i cittadini e i consumatori a prevenire i rifiuti, a non abusare della plastica e adottare stili di vita più sostenibili».

La cattiva gestione dei rifiuti urbani si conferma la causa principale (per l’85%) della presenza dei rifiuti sulle spiagge italiane, assieme alla carenza dei sistemi depurativi e alla cattiva abitudine di buttare i rifiuti urbani nel wc (8%): si tratta soprattutto di cotton fioc ma anche blister di medicinali, contenitori delle lenti a contatto, aghi da insulina, assorbenti o applicatori e altri oggetti di questo tipo che ritroviamo sulle spiagge. Pesca e acquacoltura sono responsabili del 7% degli oggetti monitorati: parliamo di reti, calze per la coltivazione dei mitili, lenze, scatoline delle lenze, non solo pesca professionale ma anche amatoriale.

L’indagine di Legambiente (realizzata per il sesto anno consecutivo nei mesi di aprile e maggio), è una delle più importanti azioni a livello internazionale di citizen science sul tema dei rifiuti spiaggiati, il risultato cioè di un monitoraggio eseguito direttamente dai volontari dei circoli dell’associazione, che setacciano le spiagge italiane contando i rifiuti presenti secondo un protocollo scientifico riconosciuto dall’Agenzia Europea dell’Ambiente, a cui ogni anno vengono inviati i dati dell’indagine. L’indagine rientra nel progetto di citizen science di Legambiente Volontari per Natura.

Iniziative Spiagge e Fondali in Abruzzo: 24 venerdì, Giardino Botanico e Riserva Marina di Vasto - 25 sabato, spiaggia loc. Tollo - 26 domenica, Lido Riccio Ortona - 27 lunedì, AMP Torre del Cerrano Pineto - 28 martedì, spiaggia di Punta Penna - 29 mercoledì, Casalbordino lido.

Il dossier completo disponibile a questo link:

https://www.legambiente.it/wp-content/uploads/dossier_beachlitter2019.pdf

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