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Marcatura laser e verifica DPM: due facce della stessa preziosa medaglia

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Non sempre è possibile identificare prodotti o componenti con un codice a barre o un QR code stampato su un’etichetta. Ci sono alcuni settori, infatti, in cui è necessario andare a incidere i codici direttamente sulla parte interessata. Si tratta dei cosiddetti direct part marks (DPM). Questo genere di codifica è tipica di attività produttive di componenti e prodotti metallici o plastici, in cui un’etichetta andrebbe perduta o si rovinerebbe nelle varie fasi di lavorazione (si pensi ad esempio alla tempratura o alla sabbiatura di un componente d’acciaio). È per questo motivo che, soprattutto nel mondo dell’automotive, si ricorre alla marcatura laser.

Come funziona la marcatura laser?

Il marcatore laser, ovvero la macchina che fisicamente compie l’incisione della componente metallica o plastica, disegna un simbolo direttamente sul materiale. Può trattarsi di un codice a barre lineare, bidimensionale, di una semplice serie di numeri (come avviene per i tappi delle bottiglie o per alcuni imballi alimentari). La marcatura può avvenire in un’area specifica dedicata a questa attività o direttamente sulle linee di produzione, quando vi è la possibilità di farlo in condizioni di totale sicurezza.

I pro e i contro della marcatura laser

Il vantaggio principale dell’incisione laser del codice direttamente sul pezzo è rappresentato dal fatto che quel codice, simbolo o scritta sarà pressoché incancellabile e immodificabile. Questo lo rende la soluzione ideale, ad esempio, per le componenti di un’automobile che hanno una vita piuttosto lunga e che sono esposte a condizioni ambientali (caldo, freddo, pioggia, neve) molto sfavorevoli. Inoltre, come anticipato, un codice inciso, nella maggior parte dei casi, supera perfettamente indenne qualsiasi tipo di lavorazione. Se inciso bene, quel codice avrà nel corso del tempo la medesima leggibilità che ha nel momento in cui l’incisore laser termina la marcatura del pezzo, basterà dargli una spolverata e sarà sempre come nuovo.

A fare da contraltare a questi vantaggi c’è il tempo, piuttosto lungo, che il marcatore laser impiega per compiere l’incisione. Inoltre, il tema della leggibilità del codice DPM è assolutamente da tenere in considerazione.

La leggibilità e la verifica dei codici DPM

Se la qualità dei codici stampati su etichetta necessita di essere verificata per garantire la leggibilità in tutte le condizioni, nel caso dei simboli DPM quest’attività risulta pressoché fondamentale. Un’incisione, infatti, presenterà ombreggiature e condizioni di leggibilità differenti a seconda dell’intensità e della direzione della luce, pertanto non è possibile effettuare la lettura di questi codici attraverso un semplice scanner barcode. Sarà invece necessario utilizzare un lettore con ottica DPM, cioè in grado (grazie alla presenza di dispositivi illuminanti integrati) di leggere i simboli incisi direttamente sul materiale.

Appare evidente che, in questo caso, è fondamentale che nel momento in cui vengono incisi, i codici siano leggibili. Per assicurarsi di ciò è necessario utilizzare un verificatore DPM che restituisce, a seguito di un’analisi del codice, un grado di leggibilità di quel simbolo. In tal modo si è sicuri che quel DPM sarà sempre leggibile, con qualsiasi condizione di luminosità. Il verificatore può essere posto immediatamente a ridosso delle linee di produzione o assemblaggio o, come sempre più spesso accade, direttamente sulla linea per rendere più veloce il processo di verifica della qualità.

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